app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
immigrati a lesbo

A Lesbo non naufraga la civiltà ma si infrangono le inciviltà

Il tentativo disperato di tante vite umane di raggiungere l’Europa va ascoltato. Ma non può e non deve diventare una colpa degli occidentali.
| ,

A Lesbo non naufraga la civiltà ma si infrangono le inciviltà

Il tentativo disperato di tante vite umane di raggiungere l’Europa va ascoltato. Ma non può e non deve diventare una colpa degli occidentali.
| ,

A Lesbo non naufraga la civiltà ma si infrangono le inciviltà

Il tentativo disperato di tante vite umane di raggiungere l’Europa va ascoltato. Ma non può e non deve diventare una colpa degli occidentali.
| ,
| ,
Il tentativo disperato di tante vite umane di raggiungere l’Europa va ascoltato. Ma non può e non deve diventare una colpa degli occidentali.
A Lesbo non naufraga la civiltà. Con tutto il rispetto per Bergoglio, si deve fare attenzione a non costruire il gran luogo comune delle colpe occidentali. Si è così generosi, dalle nostre parti, nell’assumersi tutte le colpe che si finisce con il volersi assumere anche quelle degli altri. Quella massa di persone che preme ai nostri confini non sono una colpa nostra, ma dei Paesi da cui fuggono. Provano, talora disperatamente, a entrare nel nostro mondo proprio perché lo considerano un approdo di civiltà. Un approdo, non un naufragio. Noi, qui nell’Unione europea, abbiamo bisogno di immigrati. Non perché siamo civili e vogliamo dimostrarlo, ma perché la leva demografica e i bisogni della produzione parlano la chiarissima lingua dei numeri. Solo il farneticare del buonismo e del cattivismo, del «Venite!» e dell’«Andatevene!» provano a ignorarla. Accanto a questa considerazione, biecamente materiale, ve ne è una ideale: il diritto dei profughi lo abbiamo inventato qui; far entrare chi è profugo non è fargli, ma farci un piacere. I guai sono due. Primo: gli indubbi problemi innescati dai processi d’integrazione di chi arriva da fuori fanno da concime alla malapianta della xenofobia, quando non direttamente del razzismo, premiando elettoralmente più chi specula che chi ragiona (ma se chi ragiona continua a farlo, come è successo in Germania, sono gli elettori a punire gli speculatori). Secondo: non è facile distinguere fra profughi ed emigranti per bisogno, specie se ci si mette a sostenere che sarebbe meglio non distinguere affatto. Due cose sono, comunque, chiarissime e innegabili: è impossibile pensare di accogliere tutti quelli che vorrebbero entrare, come è impossibile supporre di tenerli tutti fuori. Tutto ciò non toglie che quei campi di raccolta siano una visione insopportabile. Dirlo, però, costa nulla. Il tema è: quale alternativa c’è? Intanto centralizzare in una unica autorità europea, quindi non nazionale, la responsabilità di distinguere e far entrare, velocizzando molto il processo. Poi provare a lavorare sui Paesi di provenienza, sia per i rimpatri che per fermare la marea. Su questo punto, però, è necessario essere chiari: occorrono non solo soldi, ma anche forza e indirizzo politico. La politica estera non è il campo della bontà e spesso sono i Paesi di provenienza ad avere visto naufragare la civiltà. Quindi è un lavoro ruvido, gravoso e non disarmato. Non è detto sia lo stesso di quel che pensano molti, fuori e dentro le mura leonine. Certo che abbiamo un problema a Lesbo. Ed è un problema atroce. Ma lo abbiamo proprio perché da Lesbo tanti nostri fratelli nell’umanità tentano di entrare nella civiltà, fuggendo dall’inciviltà. di Davide Giacalone

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Hamas consegna la lista degli ostaggi da consegnare: 25 sono vivi (su 33). Più di 200.000 sfollati tornano a Gaza

27 Gennaio 2025
Hamas ha consegnato la lista degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati nella prima fase del…

La ri-elezione farsa di Lukashenko

27 Gennaio 2025
Alexander Lukashenko è stato rieletto per la settima volta consecutiva a capo del Paese. Governa…

Shoah, “Si alzi in piedi chi deve la propria vita a Nicholas Winton”. La sorpresa all’uomo che salvò 669 bambini – IL VIDEO

27 Gennaio 2025
L’uomo che vedete visibilmente emozionato in questo video si chiama Nicholas Winton. Nato il 19 …

Il Giappone, i giovani e le (meno) ore di lavoro

27 Gennaio 2025
Fino a poco tempo fa in Giappone era facile imbattersi in persone che dormivano in ufficio, sull…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI