Al lavoro per il lavoro, parla il ministro Marina Elvira Calderone
“La legge approvata dal Parlamento apre un percorso nuovo”. Le parole di Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali

Al lavoro per il lavoro, parla il ministro Marina Elvira Calderone
“La legge approvata dal Parlamento apre un percorso nuovo”. Le parole di Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali
Al lavoro per il lavoro, parla il ministro Marina Elvira Calderone
“La legge approvata dal Parlamento apre un percorso nuovo”. Le parole di Marina Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali
Il tema del lavoro è dalla nascita di questo giornale per noi uno dei più sensibili. Abbiamo affrontato con il ministro Marina Elvira Calderone alcune delle criticità e anche l’ultimo provvedimento varato che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
Il ministro Marina Elvira Calderone: “La legge approvata dal Parlamento apre un percorso nuovo”
«La legge approvata dal Parlamento apre un percorso nuovo» sottolinea il ministro. «Partecipazione alla gestione delle imprese significa rafforzare la collaborazione tra datori di lavoro e lavoratori, avere fiducia nelle relazioni industriali, creare spazi per valorizzare i talenti. Significa anche guardare all’aumento della produttività come a un risultato condiviso che porti benessere diffuso. Già oggi aver introdotto il taglio del 50% sulla tassazione sui premi di produttività permette a oltre 4 milioni di lavoratori di ricevere in media 1.600 euro in più durante l’anno. La direzione intrapresa è quella di agevolare le componenti premiali della retribuzione e in questo senso lavoreremo, per sostenere la contrattazione di prossimità, territoriale e aziendale».
Lavoro, i numeri. Fra luci e ombre
Si resta sui numeri. L’Italia ha fatto registrare indiscutibili successi, pur fra ombre che conosciamo molto bene. «I dati sono certamente incoraggianti: oltre 24 milioni di occupati, disoccupazione nella media europea, in diminuzione i giovani Neet» dice il ministro. «Dobbiamo sostenere la tendenza positiva affiancando alla quantità la componente qualitativa: accompagnare al lavoro giovani e donne, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che da sempre hanno tassi d’occupazione inferiori al resto del Paese; formare le competenze realmente necessarie alle imprese, anche per chi è già in età lavorativa o lavora; rendere più efficace le connessioni tra la formazione e le realtà produttive».
Le chiediamo in che modo. «Abbiamo creato un ecosistema di interventi che unisce gli incentivi all’occupazione e all’autoimpiego di giovani e donne con azioni nelle aree del Mezzogiorno per oltre 1 miliardo di euro di risorse per il Fondo Nuove Competenze per le innovazioni e con l’investimento sul modello duale per la formazione professionale».
Come possono scuola e università essere più meritocratiche e selettive? Così risponde il ministro Marina Elvira Calderone
Al ministro Calderone chiediamo anche come scuola e università possano essere più meritocratiche e selettive. «Credo sia più giusto dire che abbiamo bisogno di scuole e università che progettino percorsi formativi connessi con i territori e con le realtà produttive» osserva. «Il nostro mondo cambia a una velocità mai vista prima e i tempi di reazione devono adeguarsi per cogliere le opportunità delle transizioni in corso». Quanto alle donne, «c’è sicuramente un antico tema ‘femminile’ nel nostro mondo del lavoro, ma insieme assistiamo a un nuovo approccio al lavoro, che è trasversale. Per questo è importante la promozione della contrattazione di prossimità: è quella che meglio di tutte può disegnare un welfare aziendale davvero su misura, anche perché costruito con le rappresentanze dei lavoratori».
Secondo il ministro Marina Elvira Calderone non serve aumentare l’età pensionabile
Secondo il ministro Calderone non serve aumentare l’età pensionabile: «La valutazione è sulla tenuta dell’attuale sistema previdenziale, su cui il confronto è ampio e costante. Un numero più alto di persone al lavoro è una buona notizia per molte ragioni, non da ultimo perché quel milione in più di lavoratori contribuisce a mantenere il sistema in equilibrio».
Sui dazi internazionali
Non può mancare una riflessione sui dazi internazionali: «La nostra concentrazione è ora rivolta a una trattativa che eviti impatti importanti, soprattutto su alcuni settori strategici della nostra economia». Quanto all’Ucraina, «il lavoro è un ponte per far sì che la ricostruzione tocchi davvero le persone e ricrei il tessuto sociale. La tecnologia è un valido supporto nella realizzazione di percorsi di qualità. Opereremo con Appli, il web coach per l’orientamento che presenteremo nei prossimi giorni tradotto in ucraino, e con il Siisl, il nostro “ufficio digitale del lavoro”».
di Leonardo Tardioli
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Alessandro Quarta tra i protagonisti del Premio Lunezia: “Non è il frac a far suonare bene un violino”

Mimmo Paganelli: “Giovani, andate ovunque ci sia un palco!”

Giuseppina Torre: “Il silenzio è complice di chi ci manipola”
