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Filippo Tortu: “Agli Europei voglio la medaglia”

Filippo Tortu è uno di quelli che affronta la sconfitta senza cercare scuse. E sulle Olimpiadi: “Punto alla finale e al podio”

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L’America per prendersi tutto: sotto i 20 secondi nei 200 metri, una medaglia agli Europei di Roma sempre nei 200 metri, poi la finale (possibilmente con medaglia) ai Giochi di Parigi. Filippo Tortu è uno di quelli che affronta la sconfitta senza cercare scuse: «Se ci si riferisce alla staffetta d’argento agli ultimi Mondiali ungheresi non sono d’accordo, non può essere una delusione un secondo posto ai Campionati del mondo quando fino al 2020 non eravamo nemmeno nei radar degli altri Paesi» spiega a “La Ragione”. «Metterci alle spalle tutti eccetto gli Stati Uniti lo considero un risultato epocale, in linea con la medaglia conquistata alle Olimpiadi di Tokyo».

Il riferimento era però alla mancata finale sui 200 metri agli Europei dello scorso agosto: «Mi ha lasciato l’amaro in bocca e anche parecchio. C’è stato più di un errore da parte mia nell’approccio alla corsa e nell’ultimo anno ho lavorato molto per non ricaderci. Vedremo già dalle prime competizioni della nuova stagione se sono riuscito a lasciarmi dietro le scorie, ma sicuramente sarà così» promette Tortu. In Florida si trova da diverso tempo anche Marcell Jacobs nel percorso di ricostruzione della sua carriera, in calo dopo l’exploit a Tokyo 2020.

«Quest’anno sarà fondamentale, ricco di appuntamenti importantissimi a cui voglio presentarmi al meglio delle mie possibilità. Ho fatto questa scelta insieme al mio allenatore, crediamo che allenarci con competitor più forti di me possa darmi degli stimoli nuovi e più adatti alle gare. Misurarsi con gli altri è importante e non voglio più che questa cosa sia circoscritta alle gare» spiega il 25enne sprinter milanese. La sua determinazione lascia intendere davvero che la seconda parte della sua carriera sia a un punto di svolta: «Dietro queste scelte c’è sicuramente la voglia di allenarsi con gente che ti batte, almeno per me è così. Se fai sempre le stesse cose non potrai mai essere migliore di ciò che sei, da qui la necessità di crearsi nuovi ostacoli e difficoltà per cercare di uscirne più forti. Allenarmi con atleti migliori e cercare giorno dopo giorno di avvicinarmi a loro è indice di volontà di miglioramento. Arriverà un giorno in cui mi renderò conto di essermi messo tutti gli avversari dietro le spalle».

Infine gli obiettivi. Messi in fila senza preferenze, senza nascondersi: «Agli Europei voglio la medaglia. Non importa con quale tempo, andare sotto i 20 secondi nei 200 metri va bene ovunque, ma alle Olimpiadi punto alla finale e al podio. A Tokyo abbiamo dato un segnale, a Budapest l’abbiamo confermato: ormai come staffetta siamo una delle squadre da battere e dobbiamo avere una mentalità conseguente al nostro valore e alla responsabilità che ne deriva» conclude Tortu.

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