Notox, curare la bellezza non è negarla
Il notox appare come un nome ‘intelligente’ per tutti i prodotti e i trattamenti alternativi al botox in circolazione e sta guadagnando popolarità
Notox, curare la bellezza non è negarla
Il notox appare come un nome ‘intelligente’ per tutti i prodotti e i trattamenti alternativi al botox in circolazione e sta guadagnando popolarità
Notox, curare la bellezza non è negarla
Il notox appare come un nome ‘intelligente’ per tutti i prodotti e i trattamenti alternativi al botox in circolazione e sta guadagnando popolarità
Il notox appare come un nome ‘intelligente’ per tutti i prodotti e i trattamenti alternativi al botox in circolazione e sta guadagnando popolarità
Henri-Émile Matisse scriveva che «non si può impedire di invecchiare, ma si può impedire di diventare vecchi». Ormai accessibili a tutti (specialmente fra i giovani), le tecniche che comprendono le iniezioni di tossina botulinica e che promettono un rapido ringiovanimento sono diventate la nuova manicure facciale della pausa pranzo. Ma di fronte alla proliferazione di volti quasi robotici e standardizzati, alcune donne hanno recentemente posto fine a tutto ciò.
Attrici sfigurate, star dai visi algidi, ma anche vicine di casa con facce gonfie come ‘da cuscino’, di fronte agli eccessi del botox hanno abbandonato la medicina estetica per nuovi metodi antietà più naturali. Il notox appare come un nome ‘intelligente’ per tutti i prodotti e i trattamenti alternativi al botox in circolazione e sta guadagnando popolarità nel mondo della bellezza. Ma cos’è esattamente il notox? La sua ascesa significa che il botox è finito? E, cosa più importante, queste alternative senza aghi funzionano davvero?
Il termine notox è una crasi fra “no” e botox, ma in realtà rappresenta un cambiamento nell’estetica. Si tratta del pendolo che oscilla nella direzione opposta. Stiamo (finalmente) abbracciando risultati dall’aspetto naturale, esito di trattamenti non invasivi, invece che volti congelati, amimici e riempiti eccessivamente. La donna moderna come una nuova Frine di Tespie, la cortigiana del IV secolo a.C. celebre per la sua straordinaria bellezza naturale, scevra da trucchi e belletti.
L’attuale attenzione della società per la salute e il benessere ha probabilmente a che fare anche con l’ascesa del notox. Alcuni pazienti – chiamiamoli ‘naturalisti’ – preferiscono sfruttare i progressi nella medicina bio-rigenerativa, nella tecnologia laser e nella cura della pelle per attenuare i segni dell’invecchiamento. La maggior parte dei trattamenti notox sono artifici ricercati, ma stimolano meccanismi ‘naturali’ nella pelle (come la produzione di collagene o il turnover cellulare) per migliorarne il tono o la consistenza. Gli effetti delle neurotossine sono una soluzione a breve termine all’invecchiamento della pelle. La maggior parte degli effetti dura soltanto dai due ai sei mesi. Molti pazienti pretendono un risultato più duraturo e sono disposti a investire in questo, piuttosto che negli effetti di breve durata della tossina botulinica.
Non ci sono vere alternative senza aghi al botox perché le neurotossine sono l’unica soluzione capace di inibire le contrazioni muscolari, ammorbidire le linee sottili e le rughe accentuate. Ma il notox non cerca di replicare gli effetti propri del botox. Si tratta piuttosto di adottare un approccio completo all’invecchiamento della pelle migliorandone l’elasticità, la compattezza, l’idratazione e la consistenza. Alcuni prodotti non funzionano, ma altri hanno avuto un’efficacia sorprendente, una nuova fonte di giovinezza. I sieri ‘botox in a bottle’ sono in gran parte alimentati da peptidi, in particolare dall’argirelina. Applicata localmente, imita gli effetti del botox senza dover essere iniettata indebolendo i muscoli facciali. Questo peptide leviga le linee in modo sottile e per un breve lasso di tempo, con risultati davvero soddisfacenti.
Chiosava Charles Bukowski: «Mi piacciono persone come me, che conservano la loro bellezza nell’imperfezione, nelle tracce di non banalità». Chissà se arriveremo a una medicina che possa esaltare l’unicità di ognuno, senza camuffarla. Forse un nuovo elisir di bellezza.
Di Francesca Bocchi
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