«Non sono d’accordo, e reputo il lavoro che hai fatto superficiale e poco interessante». Giada non usa mezze misure per commentare l’apporto di Claudia al progetto. Quest’ultima non prende bene la critica e a sua volta solleva delle obiezioni nei confronti di Giada e del team da lei coordinato. Le voci si alzano leggermente di tono, fino a quando Marco, il responsabile di Claudia, non mette ordine alla discussione.
Marco è fin troppo abituato a questi confronti accesi. Lui in mezzo, anzi a capo di un team quasi tutto al femminile, ha preso ben presto le misure. Alcune sue collaboratrici sono davvero brave, anche più di lui, non fa fatica ad ammetterlo a sé stesso. Ma non avendo nessuna intenzione di perdere il suo ruolo di capo, così facilmente ottenuto, sa benissimo su che leve far affidamento per avere buoni risultati dal team, da rivendersi alle alte sfere come propri, senza doversi guardare alle spalle.
Creare un po’ di competizione fra i membri dell’ufficio, far cadere qua e là qualche critica riportando voci (non necessariamente vere) raccolte nei corridoi. Marco è convinto e ha sperimentato negli anni che le donne spesso non fanno gruppo e non si sostengono fra di loro. Basterebbe così poco per loro e invece. Anziché usare la frustrazione per uno status quo ingiusto, per combattere insieme una battaglia di parità, spesso incanalano la rabbia verso forme di competizione e rivalità. Così per Marco è facile. Fin troppo. Lo stesso fa Giorgio. E così – mentre il gineceo crea, elabora, produce e si accapiglia – loro si intestano meriti, vengono gratificati da aumenti di stipendio e si fanno quattro risate davanti a una birra.
di Lady Jane
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