La rinascita del camperismo italiano
La rinascita del camperismo italiano
La rinascita del camperismo italiano
La pandemia ha cambiato la nostra vita sotto tanti aspetti e quelli relativi alla gestione del tempo libero non fanno eccezione. La necessità di vivere delle vacanze in sicurezza ci riporta a un passato che voli low cost e home sharing avevano messo all’angolo: il camperismo.
Nel 2020 le prenotazioni in camper per l’Italia sono aumentate del 72% rispetto al 2019 (dati della compagnia di noleggio Indie Campers), con oltre un milione di viaggiatori a frequentare campeggi e aree di sosta, che ormai non sono più gli unici luoghi deputati all’accoglienza di queste case su quattro ruote.
Nel 2020 nasce Agricamper Italia
Sull’esempio di quanto già esistente in Francia fin dal 1993, nel marzo del 2020 la giovane imprenditrice Pauline Nava ha fondato Agricamper Italia, un circuito nazionale aderendo al quale si può sostare gratuitamente nelle strutture partner (aziende agricole, fattorie, circoli ippici e agriturismi), incontrarne i proprietari, ricevere suggerimenti per visitare la regione, degustare e acquistare i prodotti tipici.
A un anno e mezzo dalla nascita del circuito, le strutture ricettive della community di Agricamper Italia sono oltre 200 mentre le iscrizioni degli utenti hanno superato quota 2.000. All’iniziativa partecipano diversi partner come l’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, la Federazione italiana sport equestri, Unionbirrai, Caseifici agricoli Open Day; Yescapa (piattaforma di camper sharing fra privati), Camperisti italiani, ActItalia e Confederazione italiana campeggiatori.
Nasce un nuovo concetto di turismo
Francese d’origine ma italiana per scelta dal 2015, Pauline Nava lascia il mondo della comunicazione pubblicitaria per dar vita ad Agricamper Italia, memore delle avventure vissute con il suo mitico Volkswagen T2 Westfalia del 1974, rispolverando la scelta di vivere il viaggio come un’esperienza di estrema libertà a contatto con la natura e il territorio locale.
È il nuovo concetto di turismo rurale che valorizza ogni luogo nel rispetto della sua tradizione e unicità, che rifugge da quelli sovraffollati e permette un’esperienza autentica e sostenibile.
Chi resisterebbe alla possibilità di spostarsi senza vincoli cambiando paesaggio ogni giorno, di passeggiare o pedalare nella natura scoprendo piccoli borghi, tradizioni, prodotti tipici e nuove rotte? In pochi, visto che nel 2020 i camperisti in Europa sono cresciuti del 30% arrivando a quasi 20 milioni.
di Misa UrbanoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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