La moda è sempre più accessibile. Agli eventi un tempo inespugnabili possono partecipare anche persone esterne al mondo fashion, brand che un tempo sfilavano solo sulle passerelle ora riservano parte delle loro creazioni a linee più economiche, come per esempio Max & Co, o sono diventati veri e propri fari del fast fashion, come Zara.
Vestirsi bene non è più una prerogativa solo di persone privilegiate: la moda finalmente è di tutti.
Anche i canoni rappresentativi sono sempre più vari: da Naomi Campbell, prima supermodella nera, ad oggi, le protagoniste della moda sono estremamente diverse tra loro per colori, taglia, stile. Un trend che per alcuni cela dell’ ipocrisia, soprattutto per quanto riguarda le modelle oversize, non sempre presenti nelle grandi sfilate, chiamate a lavorare più per questioni di marketing e di immagine del brand che per un reale desiderio di inclusività (ne avevamo parlato qui).
Tuttavia le case di lusso e le grandi marche vogliono mantenere in qualche modo la propria idea di esclusività e il loro prestigio ed è per questo che si sono avvicinate a delle strategie che possano aumentare questa percezione, che puntino “a marcare sempre la distanza e dunque l’aura che li separa dallo spettatore”, così come spiegato da Alberto Bruzzese nell’analisi tra media e moda nell’“Enciclopedia della Moda”.
In quest’ottica, si può pensare a sconti promossi come eccezionali o a club riservati a clienti più affezionati. L’esempio più scontato è quello di Zalando privé, una sezione per utenti abituali e interessati ad offerte esclusive, oltre i classici saldi del sito. Nessun abbonamento “premium” ma un trattamento speciale per gli utenti più presenti e più interessati.
Ma la moda vuole presentarsi “riservata” solo a pochi anche negli acquisti: a Milano si sono aperte le prime secret rooms, degli spazi dedicati alla vendita privata dei migliori brand di moda. All’interno di questi market aperti solo per qualche giorno, si può accedere solamente con un pass. Ottenerlo, però, è molto semplice: bisogna infatti semplicemente registrarsi all’evento, selezionare la data e l’orario in cui si vuole partecipare e ricevere un Qr Code come biglietto.
Si ha poi circa un’ora di slot per fare i propri acquisti, tra capi di lusso con sconti sul prezzo di listino dal 50 al 90%.
Visti oltre il loro aspetto “elitario” questi tentativi risultano, in fondo, solamente dei modi più cool per smerciare i capi invenduti, per rendere seducenti anche i vestiti che non sono stati acquistati, crearne fascino e mistero. E quando il nome del brand non basta, si può puntare su offerte super convenienti.
Un sistema, quello del fashion, che vuole dare l’idea di essere ancora impenetrabile, ma che in realtà ha bisogno di fare grandi numeri vendendo alle masse. Per cui quella esclusività e quella distanza e aura di cui parlava sopra Bruzzese svaniscono con un semplice click.
di Sara Tonini
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