
Fuorilegge un quarto delle mense
Fuorilegge un quarto delle mense
Fuorilegge un quarto delle mense
Anche a voler immaginare tutte le porcherie più indicibili all’interno di una mensa pubblica, non si arriverà mai a quello in cui nella realtà si sono imbattuti i carabinieri del Comando per la tutela della salute setacciando mille refettori per studenti in varie parti d’Italia.
In un solo mese di controlli i militari hanno scoperchiato 257 irregolarità (dunque poco più di un quarto del totale), sequestrando 13 cucine e 700 chili di derrate alimentari, comminando 361 violazioni penali e amministrative con relative sanzioni pecuniarie per 192mila euro. Robetta, vero?
Nelle cucine e negli spazi di deposito degli alimenti c’erano muffe, insetti ed escrementi di roditori, in un asilo nido l’approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea a usi alimentari. Il cibo era scaduto, senza il minimo tracciamento e conservato in ambienti inadeguati. C’erano pasti confezionati con qualità e grammatura inferiori a quelli pattuiti nei contratti, forniture senza segnalazione di allergeni, carcasse di blatte nelle celle frigo.
Ora: le mense scolastiche in Italia sono circa 10mila (su 40mila istituti che dovrebbero averne una, ma questo è un altro discorso). Ciò significa che – applicando la stessa proporzione – nel nostro Paese i refettori non in regola sarebbero oltre 2.500. Ma è possibile che si debba aspettare sempre e soltanto il controllo random dei carabinieri? Durante l’anno scolastico Asl e altri organi competenti cosa fanno? Visti i numeri, dormono.
di Valentino Maimone


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