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Nasce lo psicologo di base, la Campania fa da apripista

La Regione Campania ha ricevuto il via libera dalla Corte Costituzionale allo psicologo di base. Con la pandemia è cresciuto il bisogno di un sostegno psicologico, un percorso che non tutti possono permettersi economicamente.
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“E’ una sentenza storica”, ha commentato il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania Armando Cozzuto. La Regione Campania è la prima in Italia ad aver istituito un servizio di psicologia gratuita nei distretti sanitari delle ASL e non senza difficoltà.

La legge regionale n.35 del 3 agosto 2020 ideata in stretta sinergia tra l’Ordine degli psicologi e l’intera sanità regionale per la salvaguardia della salute psicologica di tutti i cittadini, era stata impugnata dal Governo che ne contestava “l’illegittimità costituzionale”.

La Regione Campania, guidata dal grottesco “sceriffo” Vincenzo De Luca, ha vinto la sua personalissima battaglia e promesso 600 mila euro per dar vita a un progetto monumentale presentando con toni entusiastici: “Intercettare i bisogni di benessere psicologici che spesso rimangono inespressi nella popolazione soprattutto dopo la pandemia da Covid-19, assumere nuovo personale sanitario che andrà ad affiancare i servizi e gli operatori specialistici” e così via.

Se è vero che la notizia è importantissima per la sua portata storica, nella speranza che possa fare da apripista per nuove e compiute iniziative di altre Regioni, è altrettanto giusto sottolineare quanto i disturbi psicologici siano oggetto di approssimazione – se non addirittura scherno– nella società stessa: a lavoro, a scuola, al bar. Non è passata di moda la battuta “solo i pazzi vanno dallo psicologo” – soprattutto al sud – il modo di dire figlio della cultura vigente mai abituata a concepire quel meccanismo complesso della mente una parte del corpo al pari di tutte le altre. Anzi, per certi versi, ancora più delicato e bisognoso di cure.

A frenare un taglio netto col la cultura del passato è troppo spesso il costo economico di un un ciclo psicologico, non sostenibile dalla stragrande maggioranza dei cittadini “medi”: dagli 80€ ai 150€ a seduta, qualunque sia il ramo di psicologia più congeniale alle proprie esigenze. Una spesa di almeno 250€ al mese per stare bene con sé stessi e con gli altri. Ingiustamente troppo.

 La speranza è che il progetto campano punti dritto all’obiettivo, rispettando ogni singola parola data e che non si riveli la solita propaganda politica. La conquista sarà riconoscere la necessità di un aiuto psicologico come un diritto inalienabile ed esposto e non come un segreto di Pulcinella da preservare.

 

di Raffaela Mercurio

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