Bob Dylan, 60 anni fa la svolta elettrica a Newport
Sessant’anni fa, in una sera d’estate a Newport, Bob Dylan salì sul palco e cambiò tutto
Bob Dylan, 60 anni fa la svolta elettrica a Newport
Sessant’anni fa, in una sera d’estate a Newport, Bob Dylan salì sul palco e cambiò tutto
Bob Dylan, 60 anni fa la svolta elettrica a Newport
Sessant’anni fa, in una sera d’estate a Newport, Bob Dylan salì sul palco e cambiò tutto
Sessant’anni fa, in una sera d’estate a Newport, Bob Dylan salì sul palco e cambiò tutto. Era il 25 luglio 1965 quando, armato di una Fender Stratocaster e affiancato da una band elettrica (tra cui Mike Bloomfield alla chitarra), aprì con “Maggie’s Farm” davanti a un pubblico che non era pronto. O forse sì, ma non lo sapeva ancora.
Fino a quel momento Dylan era stato l’eroe del folk, il menestrello della verità, la voce della protesta acustica e con la sua chitarra di legno e l’armonica aveva cantato di guerra, diritti civili, ingiustizia. Ma quella sera, al Newport Folk Festival, si spogliò del ruolo di profeta e si mostrò per quello che era davvero: un artista in continua evoluzione, libero da ogni etichetta.
I fischi partirono quasi subito. Alcuni per il volume, altri per la delusione. Non era il Dylan che volevano. Ma era il Dylan di cui la musica aveva bisogno. In tre brani Dylan non solo abbandonò il folk acustico, ma ne dichiarò la trasformazione. Il folk, da quella notte, non sarebbe più stato lo stesso.
Sessant’anni dopo, quella scintilla elettrica continua a vibrare. È il simbolo di una rivoluzione artistica, di un atto di coraggio contro l’omologazione. Quella sera del 25 luglio 1965 non fu la fine di qualcosa. Fu l’inizio di tutto.
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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