Cannes, palma d’oro a Jafar Panahi per “A simple accident”.
È Cate Blanchett a salire sul palco per consegnare la Palma d’Oro della 78ª edizione del Festival di Cannes
Cannes, palma d’oro a Jafar Panahi per “A simple accident”.
È Cate Blanchett a salire sul palco per consegnare la Palma d’Oro della 78ª edizione del Festival di Cannes
Cannes, palma d’oro a Jafar Panahi per “A simple accident”.
È Cate Blanchett a salire sul palco per consegnare la Palma d’Oro della 78ª edizione del Festival di Cannes
È Cate Blanchett, ospite d’onore della serata, a salire sul palco per consegnare la Palma d’Oro della 78ª edizione del Festival di Cannes a “A simple accident” di Jafar Panahi. L’annuncio viene accolto da una lunga ovazione. Per la prima volta, dopo anni di repressione e arresti domiciliari, Panahi è fisicamente presente sulla Croisette. Riceve il premio con compostezza e poche parole, ma il gesto — e il film — parlano da soli.
“A simple accident” è l’opera più apertamente politica della carriera di Panahi: un thriller morale e carcerario che parte da un banale incidente stradale e si trasforma in una denuncia collettiva contro la violenza di Stato. Un gruppo di ex detenuti, segnati dalla tortura, si riunisce per identificare e giudicare l’uomo che credono essere stato il loro aguzzino: un procuratore mai visto in volto, riconoscibile solo dal passo, dall’odore, dalla voce.
Il film si muove su una spirale crescente di tensione, alimentata da dubbi morali e sete di giustizia. Panahi costruisce il racconto tra interni claustrofobici, deserti spogli e dialoghi taglienti, servendosi di attori non professionisti e girando in condizioni clandestine. L’assurdo beckettiano si intreccia alla forza politica di un cinema che riflette sull’identità, sulla vendetta e sulla memoria collettiva. La verità resta sfocata, ma ciò che emerge con chiarezza è una coscienza condivisa: quella dei perseguitati che, riconoscendosi, diventano resistenza. Il film nasce anche da testimonianze raccolte durante la prigionia del regista e si impone come un’opera di denuncia, solidarietà e memoria.
Con questa Palma, Cannes premia non solo un grande autore, ma un cinema che continua a interrogare il reale anche sotto censura, minaccia e sorveglianza. Un semplice incidente, forse. Ma una Palma profondamente necessaria.
La cerimonia di chiusura si è tenuta oggi, sabato 24 maggio, nonostante un blackout che ha paralizzato la città per cinque ore.
Il premio per la miglior interpretazione maschile è andato a Wagner Moura per The Secret Agent, in cui interpreta una figura enigmatica e politica nell’ambigua cornice del Brasile anni ’70. Il premio per la miglior interpretazione femminile è stato assegnato a Nadia Melliti per La Petite Dernière di Hafsia Herzi.
Il premio per la miglior regia è andato a Kleber Mendonça Filho per O Agente Secreto, che conquista così anche il secondo riconoscimento della serata dopo il premio a Moura.
La Caméra d’Or per la miglior opera prima è stata assegnata al film iracheno The President’s Cake di Koutaiba Al-Janabi, con una menzione speciale a My Father’s Shadow di Akinola Davies Jr., apprezzato per la forza visiva e la delicatezza con cui tratta il rapporto padre-figlio.
Infine, il Premio della Giuria è stato assegnato ex aequo a Sirāt di Óliver Laxe e a Sound of Falling di *Mascha Schilinski, horror intimista tutto al femminile che ha conquistato pubblico e critica.
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Tag: Cinema
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