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MTV Video Music Awards

Ritornano gli MTV Video Music Awards

Il prossimo 11 settembre, all’Ubs Arena di Elmont di New York, si terranno gli MTV Video Music Awards, uno dei premi più importanti per la popular music

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Ritornano gli MTV Video Music Awards

Il prossimo 11 settembre, all’Ubs Arena di Elmont di New York, si terranno gli MTV Video Music Awards, uno dei premi più importanti per la popular music

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Ritornano gli MTV Video Music Awards

Il prossimo 11 settembre, all’Ubs Arena di Elmont di New York, si terranno gli MTV Video Music Awards, uno dei premi più importanti per la popular music

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Il prossimo 11 settembre, all’Ubs Arena di Elmont di New York, si terranno gli MTV Video Music Awards, uno dei premi più importanti per la popular music

Il prossimo 11 settembre all’Ubs Arena di Elmont, New York, si terranno gli MTV Video Music Awards, uno dei premi più importanti per la popular music e uno degli show più seguiti d’America. Favoritissima è, ça va sans dire, la super-acclamata Taylor Swift con dieci candidature, otto delle quali grazie a “Fortnight” in duetto con Post Malone (che vanta a sua volta ben nove nomination). Seguono a ruota Eminem, Ariana Grande e Sabrina Carpenter con sei possibilità di trofeo.

Sono stati annunciati i performer di questa edizione: a oggi, salvo nuove sorprese, saranno Rauw Alejandro, GloRilla, Camila Cabello, Chappell Roan e la Carpenter. I VMA sono notissimi, infatti, per le esibizioni sgargianti, al limite del rocambolesco. I fan di tutto il mondo possono intanto visitare il sito vote.mtv.com e scegliere fino a venerdì 30 agosto gli artisti preferiti nelle quindici categorie a disposizione.

“Fortnight” gareggia ovviamente per il riconoscimento più ambìto: Video of the Year. La canzone in sé ha il solito alto dosaggio di orecchiabilità e il videoclip è sicuramente sofisticato, ma anche un po’ inquietante. In Song of the Year spicca Beyoncé con il singolo country “TEXAS HOLD’EM”, di cui avevamo già parlato su queste pagine, rammentando lo spessore ‘storico’ del pezzo (una sorta di rivendicazione delle origini afroamericane del genere country). Queen Bey, che ha al suo attivo ventisette premi vinti ed è in cima alla classifica di tutti i tempi dei VMA, potrebbe essere scalzata proprio da Taylor Swift, per ora ferma a ventitré. Se nell’Artist of the Year la stessa Swift sembra minimamente insidiata da Ariana Grande e dall’Eminem redivivo, la gara si fa durissima nella categoria Best Rock: gli U2 con “Atomic City” (un brano à la Clash, molto anni Settanta) si trovano ad affrontare Bon Jovi, i Coldplay, i Green Day e Lenny Kravitz.

Shakira e Cardi B dovrebbero avere vita abbastanza facile in Best Latin. Mentre Alicia Keys è in lizza con “Lifeline” (anche questo pezzo è stato qui recensito nei mesi scorsi) in Best R&B. Non sappiamo come andrà a finire (“Good Good” di Usher, Summer Walker e 21 Savage ha 92 milioni di visualizzazioni su YouTube, mentre SZA con “Snooze” ben 80 milioni), ma il nostro voto è sicuramente per lei.

In un’epoca di cupezza madornale – che si riflette persino nella musica, dalle punte talora nichilistiche – Alicia canta: «Quando sei giù, / non vuol dire che sei solo. / Sarò al tuo fianco. / Oh, posso essere io la ragione / per la quale non senti i tuoi demoni. […] / Oh, potrei essere la tua àncora di salvezza». Passa spesso l’idea che il dolore, l’irrequietezza, l’ansietà (se non il demonismo) debbano essere gli unici connettori elettrici dell’arte; si dimentica il potenziale creativo della gioia, la forza paligenetica dell’araba fenice. Momenti di risonanza planetaria come i VMA dovrebbero essere l’occasione giusta (si spera!) per veicolare messaggi di fiducia e di serenità insiti nella musica come fatto estetico. «È un boogie nella vita reale e una quadriglia nella vita reale» sillaba Beyoncé al suono di un banjo lievemente pizzicato.

di Alberto Fraccacreta

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