Scandalo Ferragni, la clamorosa ovvietà che ancora non è stata detta
Si è scritto di tutto a commento dello scandalo Balocco-Ferragni. Giusto o sbagliato che sia, la lezione di fondo è più semplice di quel che si pensi. E vale per tutti.
Scandalo Ferragni, la clamorosa ovvietà che ancora non è stata detta
Si è scritto di tutto a commento dello scandalo Balocco-Ferragni. Giusto o sbagliato che sia, la lezione di fondo è più semplice di quel che si pensi. E vale per tutti.
Scandalo Ferragni, la clamorosa ovvietà che ancora non è stata detta
Si è scritto di tutto a commento dello scandalo Balocco-Ferragni. Giusto o sbagliato che sia, la lezione di fondo è più semplice di quel che si pensi. E vale per tutti.
Si è scritto di tutto a commento dello scandalo Balocco-Ferragni. Giusto o sbagliato che sia, la lezione di fondo è più semplice di quel che si pensi. E vale per tutti.
Comunque la si pensi sul caso Ferragni e quella che resterà impressa nei manuali di comunicazione d’impresa come una delle più clamorose crisi reputazionali degli ultimi decenni, su un punto l’imprenditrice farebbe bene a riflettere. Lei come tanti altri, sia chiaro.
C’è un virus che serpeggia nei social network e che non risparmia quasi nessuno, quello che spinge molte persone benestanti a ostentare ciò che hanno, forse perché mostrare ciò che sono sarebbe molto meno interessante per l’osservatore (per non dire noioso). Del resto, non è un mistero che il loro modo di esistere nel web risponda a una necessità voyeuristica ormai acclarata, per un grande pubblico che più che ammirare ha bisogno di invidiare. E si sa come l’invidia, sentimento umanissimo che noi italiani proviamo in abbondanza, sia in grado di generare i peggiori mostri.
Pochi giorni prima della scandalo Balocco, come del resto aveva già fatto in altre occasioni, la Ferragni non ha mancato di presentare ai propri followers gli sfarzi della propria nuova casa milionaria a Citylife, a Milano. Lo aveva già fatto in passato con altre proprietà, come la meravigliosa villa da 5 milioni di euro acquistata sul lago di Como e mostrata in anteprima solo l’estate scorsa.
Per completezza di pensiero va anche ricordato come l’ostentazione sia una pratica affatto moderna. Nerone, tra tutti, è quello che più amava mostrare la propria opulenza (molto più di Augusto, altro esperto in “materia”). Così nella corte inglese non sono mancati esempi di eccessi: da Edoardo VIII a Giorgio VI. I divi di Hollywood del passato ci hanno abituati a certe stranezze e sfarzi da far sembrare quasi dei pivellini i colleghi più moderni.
Tornando ai nostri tempi e al caso Ferragni, quando un giorno tutta questa bufera sarà finita – perché internet dimentica in fretta – l’influencer farà bene a tenere a mente una lezione per il futuro: la capacità di mostrare ma senza eccedere perché la differenza tra condividere un proprio traguardo e ostentarlo, sbattendolo in faccia a chi è meno fortunato di noi, è molto sottile e come tale può tornare indietro come un boomerang alla prima buona occasione. Si tratta di capire dove stia questo punto di equilibrio onde evitare che, al prossimo flop, il livore latente di quelli che fino a ieri di mostravano followers affezionati esploda e si accenda come un fiammifero tra la paglia. E’ probabile che qualcuno, a Chiara, questa cosa l’abbia già detta e il fatto che in questi giorni sia praticamente sparita dalla pubblica piazza ne è la prova.
Eppure lei non è la sola a cadere in certi errori. Anche molti calciatori non resistono alla tentazione di mostrarsi nelle proprie case ultra lussuose, su roboanti bolidi da 300 km all’ora o mentre prendono il sole in resort da sogno. E’ quanto, per esempio, ha appena fatto Francesco Totti, con la sua Noemi, dalle Maldive dove sta trascorrendo le festività. Non si capisce bene cosa possa spingere il Pupone a mostrarsi con tanta partecipazione sui social, sapendo quanto questi prestino il fianco a polemiche e critiche. La domanda è semplicissima: “Chi glielo fa fare?”.
Eppure chi ha ben compreso che essere sui social con questo approccio porta con sé quasi esclusivamente delle grane c’è. Lo hanno capito i grandi imprenditori – presenti di solito con pseudonimi per cui è praticamente impossibile risalire a loro – ma anche certi artisti. Sono più furbi o forse più intelligenti? Amadeus o Gerry Scotti, per esempio, due dei presentatori più pagati della tv italiana, se ne guardano bene dal mostrare i propri beni sui social. Tutti possiamo immaginare quanto possano essere belle e lussuose le svariate dimore che possiedono nel mondo, ma una cosa è ipotizzare, altra cosa è averne certezza.
Il dubbio, in fondo, è un ottimo antidoto all’invidia.
Di Ilaria Cuzzolin
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