Si è spenta una delle più grandi
Leggenda del soul e poi dell’r&b. Una regina, una leonessa sul palco. Una diva. Una leggenda, punto.
Si è spenta una delle più grandi
Leggenda del soul e poi dell’r&b. Una regina, una leonessa sul palco. Una diva. Una leggenda, punto.
Si è spenta una delle più grandi
Leggenda del soul e poi dell’r&b. Una regina, una leonessa sul palco. Una diva. Una leggenda, punto.
Una leggenda del soul, poi dell’r&b. Una regina, una leonessa sul palco. Una diva. Una leggenda, punto. Tina Turner è morta, l’annuncio è stato dato dal suo portavoce. A 83 anni, dopo una lunga malattia, si è spenta una delle performer più grandi della musica americana e mondiale. Non è un luogo comune, Tina aveva una presenza scenica unica, inarrivabile, una fisicità dominante a corredo di un timbro meraviglioso, riconoscibile, magnetico. Mick Jagger l’ha studiata, ammirata. Gli Stones hanno aperto diversi concerti di Tina con il marito Ike. Alcune delle stelle dell’universo r&b americano come Beyoncé l’hanno presa come modello. Lo è stata, eccome. E’ stata la prima cantante afroamericana a finire sulla copertina di Rolling Stone. “The Best”, uno dei suoi capolavori, è una canzone generazionale. Una di quelle che saranno ascoltate nei prossimi 50-100 anni, in versione digitale, su un cd o su vinile. Ha venduto oltre 200 milioni di copie. Ma il dato sulle vendite resta un dettaglio rispetto alle emozioni che ha saputo regalare nelle sue interpretazioni.
La fuoriclasse americana, la “Regina del Rock”, come era soprannominata, è stata uno spirito indomito anche nella vita privata. Ha sostanzialmente vissuto tre volte. E’ rinata dopo l’incubo del matrimonio con Ike, che si è rivelato poi un violento. Ha vissuto la fase della grandezza, delle hit, dei Grammys, dei film. Poi è arrivata la terza fase di vita, quella dei dolori, fisici ed emotivi, che hanno un po’ spento quel temperamento incontenibile.
Nel suo libro di memorie, pubblicato cinque anni fa, “Tina Turner: My Love Story” ha raccontato delle sue patologie, da un ictus al tumore all’intestino, poi un trapianto di reni, arrivato dopo aver valutato il suicidio assistito, prima che il marito le offrisse un rene.
La sua vita è stata tormentata. Dagli abusi subiti dal marito, Ike Turner, con cui ha condiviso per anni il palcoscenico, sino al suicidio del primogenito Craig, nel 2018, a 59 anni. Quattro anni dopo è morto un altro figlio, Ronnie.
“È stata un esempio di coraggio per molte generazioni, sicuramente per la mia, la guardavamo con ammirazione, un esempio che ci ha insegnato che si può uscire dall’inferno e rinascere più forti di prima. La Regina ci ha lasciato” ha twittato Fiorella Mannoia. Tina è stata assai amata anche in Italia, ospite in quattro edizioni del Festival di Sanremo.
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