Steve Hackett, il tempo non passa: Milano in estasi prog
Siamo stati alla prima data del tour italiano di Steve Hackett, al Teatro Arcimboldi di Milano
Steve Hackett, il tempo non passa: Milano in estasi prog
Siamo stati alla prima data del tour italiano di Steve Hackett, al Teatro Arcimboldi di Milano
Steve Hackett, il tempo non passa: Milano in estasi prog
Siamo stati alla prima data del tour italiano di Steve Hackett, al Teatro Arcimboldi di Milano
La musica è tra le forme d’arte più ricche di declinazioni, e proprio per questo ogni ascoltatore trova il suo gusto, ogni artista il suo pubblico. Uno dei luoghi comuni più diffusi sostiene che le vecchie glorie non abbiano più smalto, che il tempo tolga energia e forza. Ecco, per Steve Hackett, leggendaria sei corde dei fu Genesis, questo discorso semplicemente non vale. In Italia in questi giorni per le 7 date del suo tour 2025 “Genesis Greats – Lamb Highlights & Solo”, che nel cinquantesimo anniversario celebra il magnifico “The Lamb Lies Down On Broadway”, Hackett si è riconfermato in forma smagliante.
Lo abbiamo ascoltato nella prima data italiana, al Teatro Arcimboldi di Milano, davanti a un pubblico attento e partecipe. Alle 21 spaccate – puntualità tutta inglese – le luci si sono abbassate e il viaggio ha avuto inizio. La prima parte della scaletta, dedicata ai suoi lavori solisti, ha messo in chiaro fin da subito che Hackett non è un artista che vive di rendita: la sua chitarra sa essere voce, grido, ritmo, respiro. Perla assoluta, “Shadow of the Hierophant”, con il suo crescendo di dinamiche che ha letteralmente fatto tremare il teatro e travolto la platea in un’esplosione di emozioni.

La seconda parte è stata invece un ritorno a casa, dentro quel mondo progressive che ha fatto la storia e continua a emozionare. Grazie a una band monumentale, alla voce di Nad Sylvan e a un tocco mai perso, i classici dei Genesis hanno ripreso vita con una naturale energia, senza ombra di nostalgia. Momento culminante: il tandem “Supper’s Ready” – “Firth of Fifth“, un vertice emotivo capace di rapire chiunque fosse in sala.
Da un concerto così, che ha saputo viaggiare dal prog al free jazz, dalle ballad alle suite strumentali di oltre venti minuti, si esce arricchiti, con la sensazione di aver partecipato a qualcosa di unico. Steve Hackett non suona soltanto la chitarra: costruisce mondi, riaccende memorie, rinnova il mito. E lo fa con la stessa precisione con cui, alle 21 spaccate, ha acceso una serata che rimarrà negli occhi e nel cuore di chi c’era.
Le prossime date in Italia
3 settembre VICENZA, Piazza dei Signori
5 settembre MACERATA, Sferisterio
6 settembre ROMA, Cavea Auditorium Parco della Musica
7 settembre NAPOLI, Palapartenope
9 settembre PALERMO, Teatro Verdura
10 settembre AGRIGENTO, Palacongressi
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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