La giustizia sportiva non si riforma in curva
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Quali sono i tempi più corretti per applicare le sanzioni? Il balletto delle sentenze sul sistema delle plusvalenze imputato alla Juventus
La giustizia sportiva non si riforma in curva
Quali sono i tempi più corretti per applicare le sanzioni? Il balletto delle sentenze sul sistema delle plusvalenze imputato alla Juventus
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La giustizia sportiva non si riforma in curva
Quali sono i tempi più corretti per applicare le sanzioni? Il balletto delle sentenze sul sistema delle plusvalenze imputato alla Juventus
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Ha ragione Jose Mourinho, secondo cui quanto accaduto ieri – sentenza della Corte d’Appello federale di condanna a 10 punti di penalizzazione della Juventus per il “caso plusvalenze“, a pochi minuti dalla partita dei bianconeri a Empoli – è uno “scherzo”. Che la regolarità del campionato in qualche modo se ne va a farsi benedire, tesi comprensibilmente sposata da Massimiliano Allegri.
Il balletto delle sentenze sul sistema delle plusvalenze imputato alla Juventus è tale, in effetti, da aver messo almeno cinque o sei squadre in condizioni psicologiche difficilissime nel rush finale per la ricca Champions League. Un obiettivo in grado di cambiare la stagione in corso e soprattutto quelle prossime venture. Eppure, fermo restando che la coincidenza di ieri appare francamente lunare e la partita del “Castellani“ una farsa dal punto di vista psicologico, stiamo parlando di una giustizia – nei limiti oggettivi di quella definita “sportiva”, con tutte le sue tare procedurali e le semplificazioni evidenti – che ha cercato in ogni modo di rispettare le prerogative dell’accusa e i diritti della difesa. Questo almeno andrebbe ricordato.
Siamo alla quarta sentenza: con tutta la comprensibile perplessità sull’impatto nel campionato in corso, non si può certo sostenere che il caso non sia stato sviscerato per quanto possibile. Nei tempi della giustizia applicata all’attività sportive professionistiche. O rifondiamo integralmente il sistema giurisdizionale o quanto accaduto è esattamente quanto possiamo attenderci con le regole e le procedure a disposizione. Oltre la baraonda e le coincidenze evitabili di ieri sera, la sentenza ha una sua logica inappuntabile: il Consiglio di garanzia del Coni aveva confermato la sostanza dell’impianto accusatorio relativo al cosiddetto “sistema delle plusvalenze” a carico della Juventus, considerando però sproporzionata la pena dei 15 punti. Ieri, si è arrivati a una riduzione della stessa a 10 punti e all’assoluzione dei dirigenti senza potere di firma, come Pavel Nedved.
In tutta franchezza una conclusione logica.
È il ‘come’ a lasciare legittimamente perplessi e chi ieri ha alzato la voce ha la sua parte di ragione. Resta la domanda di fondo, pensando anche al prossimo processo sulla “manovra stipendi”: quali sono i tempi più corretti in cui muoversi? Applicare delle eventuali sanzioni ai tornei futuri è più o meno “giusto”, nei confronti dei campionati e degli avversari? Dibattito aperto, si spera senza apparecchiarlo in curva.
Di Fulvio Giuliani
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