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Lukaku un sindacato contro il razzismo

Lukaku: un sindacato contro il razzismo

L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku, in un’intervista rilasciata alla CNN, ha affermato di voler creare un sindacato dei giocatori per combattere il razzismo nel calcio
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Creare un sindacato dei giocatori per combattere il razzismo nel calcio. È questa l’idea di Romelu Lukakuattaccante 30enne belga dell’Inter – che, in un’intervista rilasciata alla CNN, ha affermato che i migliori calciatori del mondo potrebbero presto formare un sindacato per contrastare gli abusi razzisti.

Gli episodi di razzismo nel calcio, purtroppo, sono frequenti. L’ultimo, in ordine cronologico, è quello che ha visto – suo malgrado – protagonista Vinicius Jr., giovane attaccante del Real Madrid, con insulti e minacce dentro e fuori il terreno di gioco.

Proprio riguardo al caso Vinicius Jr., la punta dell’Inter ha ricordato di aver assistito alla situazione che si è creata durante il match Valencia-Real Madrid dello scorso 21 aprile – insulti razzisti all’attaccante del Real da parte di alcuni tifosi del Valencia e Vinicius che si rifiuta di continuare a giocare – e di essere rimasto incredulo del fatto che incidenti come questo continuino a verificarsi così frequentemente.

Lo stesso Romelu Lukaku, da sempre in prima linea contro il razzismo, è stato più volte vittima di insulti razzisti. Lo scorso 4 aprile, ad esempio, durante la partita di Coppa Italia Juventus-Inter, Lukaku è stato bersaglio di fischi e cori razzisti da parte di alcuni tifosi bianconeri. Romelu, dopo aver segnato il gol dell’1-1 finale al 95esimo, è stato espulso per l’esultanza ritenuta provocatoria – saluto militare con mano sulla fronte e indice sulla bocca per zittire chi lo insultava – ma la squalifica è stata successivamente annullata dalla FIGC.

Sia nel caso di Lukaku contro la Juventus (daspo per 171 tifosi bianconeri) sia per la vicenda Vinicius Jr. (finora 7 arresti) i protagonisti degli insulti sono stati puniti. Ma secondo Lukaku, le autorità – e non solo del calcio – potrebbero fare decisamente molto di più: l’idea sarebbe che i calciatori, formando il sindacato, “si riuniscano e parlino direttamente con la UEFA e la FIFA”, nonché con gli organi di governo dei campionati nazionali, su come affrontare al meglio il grave problema del razzismo.

“È davvero deludente che accada perché siamo nel 2023, il mondo è composto da culture diverse, religioni diverse, persone di colore diverso e tuttavia commettiamo sempre gli stessi errori”, le parole di Lukaku, che ha chiesto anche “più diversità nelle posizioni di potereai vertici del calcio.

Il sindacato dei giocatori potrebbe certamente essere un passo in avanti, nella speranza di dare – una volta per tutte – un calcio al razzismo.

 

di Filippo Messina

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