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Quando il mappamondo è a forma di palla

Giovani mai così ignoranti in geografia, colpa del cellulare. Fiumi e città non si studiano più a memoria ma il calcio corre in aiuto degli insegnanti per far scoprire ai ragazzi luoghi altrimenti sconosciuti.
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Quando il mappamondo è a forma di palla

Giovani mai così ignoranti in geografia, colpa del cellulare. Fiumi e città non si studiano più a memoria ma il calcio corre in aiuto degli insegnanti per far scoprire ai ragazzi luoghi altrimenti sconosciuti.
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Quando il mappamondo è a forma di palla

Giovani mai così ignoranti in geografia, colpa del cellulare. Fiumi e città non si studiano più a memoria ma il calcio corre in aiuto degli insegnanti per far scoprire ai ragazzi luoghi altrimenti sconosciuti.
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Giovani mai così ignoranti in geografia, colpa del cellulare. Fiumi e città non si studiano più a memoria ma il calcio corre in aiuto degli insegnanti per far scoprire ai ragazzi luoghi altrimenti sconosciuti.
Ebbene sì, sono tantissime le persone, in particolare i giovani, che conoscono molte città del mondo solo e unicamente grazie al calcio. Questo sport dà alle località di residenza delle squadre un’enorme visibilità che, se sfruttata al meglio, può portare al Paese enormi benefici tutti collegati tra loro: Maggior visibilità che naturalmente si traduce in un aumento dei flussi turistici e di conseguenza di ritorni economici per tutto l’indotto.  Oltre a questi vantaggi però il calcio ne porta anche altri. Ad esempio può essere estremamente importante per la cultura di intere popolazioni.

I giovani, il rapporto difficile con la geografia e i benefici del calcio

Quanti sono i giovani che in Italia e nel mondo scoprono tantissime città solo perchè seguono il calcio? E quante di queste persone conoscerebbero quei luoghi se non seguissero questo sport? Oggigiorno sono sempre meno i giovani appassionati di geografia o che comunque hanno voglia di scoprire nuove località del mondo. La riprova arriva anche dai dato sul livello di scolarizzazione degli alunni italiani dove si nota che sono sempre meno i giovani che conoscono bene la geografia. Di conseguenza, c’è sempre più ignoranza e strafalcioni a non finire. La stragrande maggioranza purtroppo non “perde” neanche 5 minuti ad informarsi su luoghi anche lontani ma che se scoperti possono risultare estremamente affascinanti. Tantissimi adolescenti pensano che non ci sia una reale utilità nell’imparare la geografia, materia che a scuola risulta a molti inutile e noiosa e che per questo non si riesce proprio ad amare. Non serve più imparare i nomi dei fiumi, laghi, capoluoghi di provincia come si faceva anni fa: tanto ormai c’è il cellulare! Il calcio però in questo caso dà una grande mano ai professori perché attraverso i luoghi di provenienza di squadre e calciatori, tantissimi giovani vengono a conoscenza di località anche molto lontane dal Paese in cui vivono. Certamente non c’è bisogno del calcio per conoscere grandi e importanti città come Roma, Milano, Madrid, Barcellona, Parigi o Manchester ma ci sono tanti altri casi di cittadine scoperte grazie a questo sport.

Leicester, il caso più eclatante

Tra le maggiori città a beneficiare dei risultati calcistici, sicuramente spicca il Leicester. Leicester, città del Regno Unito, capoluogo centrale del Leicestershire, non è mai stata sicuramente meta turistica per i giovani. Ma qualcosa è notevolmente cambiato in questi anni. In particolar modo, il 2 maggio 2016 è una data storica che rimarrà per sempre impressa nella mente di tutti gli abitanti di questa città, per motivi diversi. La squadra guidata dal c.t. Claudio Ranieri è entrata nella storia riuscendo a raggiungere un risultato incredibile: la vittoria della Premier League (il corrispettivo della Serie A italiana), la prima nella loro storia, superando in classifica squadre di valore calcistico ed economico molto superiore come il Manchester City, il Manchester United, il Chelsea, il Tottenham o l’Arsenal. Questo sorprendente risultato ha fatto diventare Leicester una tra le mete turistiche più ambite del momento. Tutti volevano andare in quella città dove era stato appena raggiunto un traguardo storico. Quante persone (soprattutto cittadini fuori dal territorio UK) fino a quel momento sapevano dell’esistenza di Leicester? E quanti avrebbero mai pensato di comprare i biglietti aerei per andare in quel luogo anziché in altre grandi e storiche località inglesi? Molto probabilmente nessuno. Ma dopo quel traguardo calcistico tutti, appassionati di calcio e non, conoscevano quel luogo. Sui social, in particolare Twitter, #Leicester era uno tra gli Hashtag in trend topic: praticamente ogni settimana, ogni qualvolta c’era la giornata di campionato, solitamente nel weekend. Voli aerei, treni, pullman, tutti andavano in un’unica direzione: da loro. E tutti parlavano di loro. La città di Leicester ha guadagnato circa 140 milioni di sterline (160 milioni di euro) grazie al turismo e alla vendita di magliette e gadget vari. Questo fenomeno è stato definito “turismo del pallone” proprio perché è grazie alla vittoria del campionato che l’intera cittadina ha guadagnato così tanto.

Città celebri grazie a calciatori e campionati

Rosario (Messi), Porto Alegre (Ronaldinho), Malmo (Ibrahimovic) sono solo alcune tra le tante città rese celebri perché luogo di nascita di leggende del calcio. Oltre queste, ci sono anche molti luoghi che sono conosciuti, ad esempio, perché le rispettive squadre partecipano ad eventi importanti quali Mondiali o Europei. Un esempio sicuramente sono le Isole Faroe o anche San Marino, piccole realtà scoperte da molti soltanto perché la squadra di calcio locale gioca partite contro nazionali storiche per provare a qualificarsi a tornei di alto livello.

Non solo i giovani, il calcio aiuta molto anche gli stranieri

Il calcio non aiuta a scoprire nuove località solo ai giovani disinteressati alla geografia ma a tantissimi stranieri, anche adulti. Non è questione solo di conoscere nuove mete; ovviamente sarebbe impossibile sapere i luoghi, anche i più piccoli, di tutto il mondo. In questo senso però lo sport, il calcio su tutti, contribuisce sicuramente gli stranieri a fare conoscenza di moltissimi posti nuovi. Come si capisce benissimo, il calcio è quindi una risorsa estremamente importante per il turismo. Proprio per questo le varie compagnie aeree e non solo non si sono fatte cogliere alla sprovvista creando pacchetti turistici ad hoc con inclusi voli (o treni/pullman) + hotel + biglietti per andare allo stadio.

La Serie A, fonte d’oro per aiutare l’Italia

Ogni vittoria in più, soprattutto in campo europeo come nella Champions League o in Europa League, può essere importante per far sì che le persone siano sempre più attratte dal nostro Bel Paese. I risultati calcistici possono essere direttamente collegati ai futuri visitatori delle località. In Italia nella Serie A c’è un netto predominio di squadre del Nord.   Ad esempio, da qualche anno a questa parte, non ci sono squadre siciliane, prima c’erano quasi sempre sia il Catania che il Palermo. Questo è un vero peccato per la Sicilia perché porta sicuramente meno visibilità alla regione e anche, di conseguenza, meno incassi legati in particolar modo al turismo e al merchandising. Ovviamente, di conseguenza, viene anche meno la possibilità di essere conosciuti nel mondo dato che non si è parte della classifica di Serie A, seguita settimana dopo settimana durante il campionato dagli amanti di questo sport. Quando a squadre blasonate come Juventus, Milan, Inter, Roma o Napoli è capitato di sfidarsi con più piccole come Empoli, Benevento, Salernitana la pubblicità che ne è derivata per questi club più “piccoli” è stata enorme. In caso di vittoria, allora, la visibilità aumenta ancora di più, compreso il clamore mediatico.

Il calcio, risorsa per i Paesi

Come sappiamo, nel mondo del calcio circolano tanti e anche fin troppi soldi. È importante però sapere che questo sport, il più amato da noi italiani, porta anche molta liquidità nelle casse del nostro Paese. Ad esempio lo abbiamo visto quando la nazionale italiana ha trionfato quest’anno negli Europei.   di Filippo Messina

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