Victor Wembanyama: “l’alieno della Nba”
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Victor Wembanyama è decollato sulla Nba da qualche ora ed è stato accolto come una star a New York. Al Draft Nba è stato il secondo atleta europeo a essere scelto per primo
Victor Wembanyama: “l’alieno della Nba”
Victor Wembanyama è decollato sulla Nba da qualche ora ed è stato accolto come una star a New York. Al Draft Nba è stato il secondo atleta europeo a essere scelto per primo
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Victor Wembanyama: “l’alieno della Nba”
Victor Wembanyama è decollato sulla Nba da qualche ora ed è stato accolto come una star a New York. Al Draft Nba è stato il secondo atleta europeo a essere scelto per primo
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AUTORE: Nicola Sellitti
LeBron James lo ha definito un alieno. Per le altre stelle della Nba, anche quelle con un cursus honorum di assoluto pregio, è invece uno scherzo della natura, un cestista mai visto su un parquet. Uno che palleggia come un playmaker, come Steph Curry, ma che misura 223 cm o forse anche di più: più alto di Shaquille O’Neal, per intenderci o dell’ultimo mvp della Lega, Joel Embiid.
Victor Wembanyama è decollato sulla Nba da qualche ora, accolto come una star a New York. Al Draft Nba è stato il secondo atleta europeo a essere scelto per primo: 17 anni fa toccò ad Andrea Bargnani.
A differenza del Mago, Wemby è semplicemente il giocatore di basket più atteso da 20 anni a questa parte. Nel 2003 infatti Lebron James entrava nella Lega, scelto da Cleveland, il primo atto di una dinastia, che ancora non si è esaurita.
Padre congolese (ex triplista di buon livello), mamma francese, insegnante di educazione fisica. È nato nel sobborgo parigino di Le Chesnay, anche la sorella maggiore Eve, il fratello minore Oscar, il nonno Michel e la nonna Marie Christine hanno giocato a basket.
Il 19enne scelto dai San Antonio Spurs rappresenta l’evoluzione della specie su un campo da basket che in futuro dovrà portare a qualche riflessione sulle regole del gioco, anche sulle misure di un campo da pallacanestro. Se tra qualche anno gli atleti avranno la sua taglia e le sue caratteristiche, potrebbe non bastare più un perimetro da 28 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza.
Wembanyama è l’ennesimo caso di un europeo figlio di genitori africani che sono venuti un paio di decenni fa in Europa. I ragazzi quindi crescono con l’educazione della pallacanestro europea, giocando nelle nazionali giovanili, arrivando pronti prima dei 20 anni.
L’esempio meglio riuscito è stato in questi anni Giannis Antetokounmpo, greco con origini nigeriane, due volte mvp della Lega, campione Nba con i Milwaukee Bucks due anni fa, divenuto una star nella lega migliore al mondo dopo aver giocato qualche stagione nel campionato greco. “Non ho mai visto niente di simile fino a oggi”, è il commento di Giannis sul giovane francese. La Nba, da decenni dominata da atleti afroamericani, si trova ora a sperimentare l’evoluzione di questo processo storico e culturale. Come spesso accade, lo sport si porta avanti nella vita reale.
Ora “Wemby” proverà a disegnare sulle sue introvabili qualità fisiche, antropologiche, il destino della Nba, come avvenuto con Lebron. Il tecnico dei San Antonio Spurs, Gregg Popovich, quattro titoli Nba vinti con Tim Duncan, scelto nel 1997, uno dei più grandi giocatori della storia Nba, ha già invitato tutti a non caricare troppo il gigante francese che tira da tre in terzo tempo, da nove metri. L’attesa durerà breve, giocherà qualche partita alla Summer League, a ottobre arriveranno i primi giudizi. Ma un pezzo di storia è già stato scritto.
di Nicola Sellitti
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