Per avere successo un videogame deve essere credibile
 | Tech
        
                Il successo dei videogame non dipende solo da una questione grafica. Vince davvero chi trova il giusto equilibrio tra realismo e piacere dell’utente.
        
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
Per avere successo un videogame deve essere credibile
Il successo dei videogame non dipende solo da una questione grafica. Vince davvero chi trova il giusto equilibrio tra realismo e piacere dell’utente.
        
                 | Tech
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
Per avere successo un videogame deve essere credibile
Il successo dei videogame non dipende solo da una questione grafica. Vince davvero chi trova il giusto equilibrio tra realismo e piacere dell’utente.
        
                 | Tech
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
AUTORE: Piermarco Rosa
«Donne, oltre le gambe c’è di più», recitava un tormentone da discoteca del 1991. Lo stesso adagio vale anche per i videogame di oggi se applicato alla componente estetica, cioè la grafica. Nonostante la rincorsa all’ultra definizione, ai 120 fotogrammi al secondo e agli effetti grafici più in voga tipo il ray tracing – tutte caratteristiche ormai quasi standard – la vera conquista che negli ultimi tempi ha segnato l’evoluzione dei videogiochi è il loro ‘comportamento’ in termini di motore fisico e intelligenza artificiale.
Per aumentare il coinvolgimento nonché l’immedesimazione del giocatore (e di conseguenza il suo divertimento) è necessario che il videogame risulti credibile: un concetto che addirittura supera i rigidi confini del realismo, spesso non abbastanza emozionante. Ed è così che per esempio le azioni nelle partite di calcio virtuali vengono amplificate sia in quantità che in velocità di esecuzione e, negli incontri di boxe, i pugili digitali sono capaci di tirare pugni come se avessero una resistenza sovrumana. Tutto ciò nella rincorsa verso il perfetto punto d’incontro tra la performance realistica e l’esagerazione mirata al puro piacere dell’utente; di qui la ricerca della perfetta credibilità, il campo di battaglia dei videogiochi recenti e (sempre più) di quelli a venire.
Ultimamente infatti capita che i giocatori boicottino un prodotto perché non lo ritengono abbastanza coinvolgente e il motivo risiede proprio nella mancanza di credibilità, più che in lacune estetiche o in altri fattori secondari. Questo perché l’utente attuale ha ormai delle precise aspettative nei confronti di un videogame di qualsiasi genere, avendo perso l’ottica (comprensibilmente) ingenua e un po’ stralunata dei primi, pioneristici giocatori degli anni Settanta e Ottanta.
Intelligenza artificiale e motore fisico, componenti essenziali per la credibilità del contesto ludico, sono dunque diventati imprescindibili parametri della qualità di un videogame e riuscire a implementarli correttamente arriva a fare la differenza fra un successo di mercato e un fiasco clamoroso. Si prendano come riferimento i giochi di corsa, dove la credibilità del modello fisico di guida diventa cruciale per la buona riuscita di un titolo.
Fulgido esempio tra le ultime novità è l’eccellente “WRC 10”, miglior gioco di rally in circolazione, che offre un impeccabile mix di realismo e divertimento grazie al feeling sui diversi tipi di terreno dei veicoli a disposizione dell’utente (sono presenti tutti i team ufficiali della stagione 2021). Ogni particolare – dalle forze aerodinamiche alla tenuta di strada, dal turbo alla frenata – è stato ricreato con accuratezza e precisione, e la possibilità di gareggiare in competizioni leggendarie come il Rally di Sanremo (la cui prima edizione risale al lontano 1928) aggiunge ulteriore valore al pacchetto.
A dimostrazione di quanto scritto prima, la credibilità dell’esperienza ludica non è necessariamente vincolata all’estremo realismo, e il divertentissimo “Hot Wheels Unleashed” ne è la prova lampante. Prodotto su licenza originale Mattel dall’italiana Milestone (marchio internazionale di qualità per i racing game), il gioco permette di lanciarsi in adrenaliniche corse a suon di derapate e boost – con oltre 60 famosi modellini di auto, tra attuali e storici – su arzigogolati quanto fantasiosi circuiti dotati di curve paraboliche, salti, giri della morte e altri spettacolari dettagli che rendono le partite appassionanti oltre ogni previsione, soprattutto se disputate in modalità multiplayer. L’editor di piste incluso fa poi da perfetta ciliegina sulla torta, garantendo al prodotto una longevità praticamente infinita.
di Piermarco Rosa
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
-             Tag: giovani
Leggi anche
AI, tra potenzialità e problemi
29 Ottobre 2025
        
    
        
        
                
Come spesso accade con le tecnologie di comunicazione, il dibattito sull’AI innescatosi di questi…
        
        
        
                
                
            
        
    
Uomini-robot: luoghi comuni e verità scomode
25 Ottobre 2025
        
    
        
        
                
La tensione robot-esseri umani nel mondo del lavoro non l’ha certo inventata Amazon. È necessario…
        
        
        
                
                
            
        
    
Il divieto dei social
23 Ottobre 2025
        
    
        
        
                
La proposta danese di vietare l’uso dei social network ai minori di 15 anni e di consentirlo a par…
        
        
        
                
                
            
        
    
Maker Faire Rome, fra robot e invenzioni di ogni tipo
19 Ottobre 2025
        
    
        
        
                
Il Maker Faire Rome 2025, la grande fiera europea dell’innovazione. Un racconto collettivo di inge…
        
        
        
                
                
            
        
    
Iscriviti alla newsletter de
 La Ragione
    Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.