L’ultimo saluto a Papa Francesco, il rito della chiusura della bara del Pontefice. Il testo completo del rogito
In occasione dei funerali di Papa Francesco tutto il mondo sarà presente a Roma: delegazioni internazionali, capi di Stato, sovrani, fedeli, turisti. Quante persone sono attese nella capitale? I principali numeri e il percorso del corteo funebre

L’ultimo saluto a Papa Francesco, il rito della chiusura della bara del Pontefice. Il testo completo del rogito
In occasione dei funerali di Papa Francesco tutto il mondo sarà presente a Roma: delegazioni internazionali, capi di Stato, sovrani, fedeli, turisti. Quante persone sono attese nella capitale? I principali numeri e il percorso del corteo funebre
L’ultimo saluto a Papa Francesco, il rito della chiusura della bara del Pontefice. Il testo completo del rogito
In occasione dei funerali di Papa Francesco tutto il mondo sarà presente a Roma: delegazioni internazionali, capi di Stato, sovrani, fedeli, turisti. Quante persone sono attese nella capitale? I principali numeri e il percorso del corteo funebre
Sono tante, tantissime, le persone – fedeli e non – che hanno reso omaggio a Papa Francesco. A dare l’ultimo saluto al Santo Padre sono state oltre 250mila. Dalla mattina di mercoledì 23 aprile si sono recate nella Basilica di San Pietro, dove si trova il corpo del Pontefice, più di 250mila persone. Lo riferisce la sala stampa vaticana.
A partire dalle ore 20:00 si è tenuto il rito di chiusura della bara di Papa Francesco.
Il rito della chiusura della bara di Papa Francesco
Questa sera si è tenuto presso l’Altare della Confessione nella Basilica di San Pietro il rito della chiusura della bara di Papa Francesco.
Il rito è stato presieduto dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell. Alla cerimonia – strettamente privata – presenti, oltre a quanti erano indicati nella notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, alcuni familiari del Pontefice.
Durante il rito per la chiusura della bara di Papa Francesco, Monsignor Diego Ravelli – il maestro delle Celebrazioni Liturgiche – ha letto il rogito, in latino, che è stato deposto nella bara del Pontefice al termine della celebrazione.
Il documento – intitolato “Rogito per il pio transito” – riassume la vita di Papa Francesco.
Di seguito, il testo diffuso in lingua italiana dalla Sala stampa vaticana.
Papa Francesco, il testo completo del rogito
ROGITO PER IL PIO TRANSITO
DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
MORTE, DEPOSIZIONE E TUMULAZIONE
DI FRANCESCO DI SANTA MEMORIA
Con noi pellegrino di speranza, guida e compagno di cammino verso la grande meta alla quale siamo chiamati, il Cielo, il 21 aprile dell’Anno Santo 2025, alle ore 7,35 del mattino, mentre la luce della Pasqua illuminava il secondo giorno dell’Ottava, Lunedì dell’Angelo, l’amato Pastore della Chiesa Francesco è passato da questo mondo al Padre. Tutta la Comunità cristiana, specialmente i poveri, rendeva lode a Dio per il dono del suo servizio reso con coraggio e fedeltà al Vangelo e alla mistica Sposa di Cristo.
Francesco è stato il 266° Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell’intera umanità.
Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa il 13 marzo 2013, nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, da emigranti piemontesi: suo padre Mario era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, scelse poi la strada del sacerdozio entrando inizialmente nel seminario diocesano e, l’11 marzo 1958, passando al noviziato della Compagnia di Gesù. Fece gli studi umanistici in Cile e, tornato nel 1963 in Argentina, si laureò in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel.
Fu professore di letteratura e psicologia nei collegi dell’Immacolata di Santa Fé e in quello del Salvatore a Buenos Aires. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 13 dicembre 1969 dall’Arcivescovo Ramón José Castellano, mentre il 22 aprile 1973 emise la professione perpetua nei gesuiti. Dopo essere stato maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio, il 31 luglio 1973 fu nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Dopo il 1986 trascorse alcuni anni in Germania per ultimare la tesi dottorale e, una volta tornato in Argentina, il cardinale Antonio Quarracino lo volle suo stretto collaboratore. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires.
Scelse come motto episcopale Miserando atque eligendoe nello stemma inserì il cristogrammaIHS, simbolo della Compagnia di Gesù. Il 3 giugno 1997, fu promosso Arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e alla morte del cardinale Quarracino gli succedette, il 28 febbraio 1998, come Arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica. Giovanni Paolo II lo creò cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del titolo di san Roberto Bellarmino. Nel successivo ottobre fu relatore generale aggiunto alla decima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Fu un pastore semplice e molto amato nella sua Arcidiocesi, che girava in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. Abitava in un appartamento e si preparava la cena da solo, perché si sentiva uno della gente.
Dai Cardinali riuniti in Conclave dopo la rinuncia di Benedetto XVI fu eletto Papa il 13 marzo 2013 e prese il nome di Francesco, perché sull’esempio del santo di Assisi volle avere a cuore innanzitutto i più poveri del mondo. Dalla loggia delle benedizioni si presentò con le parole «Fratelli e sorelle, buonasera! E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi». E, dopo aver chinato il capo, disse: «Vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo». Il 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, iniziò ufficialmente il suo ministero Petrino.
Sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società, Francesco appena eletto scelse di abitare nella Domus Sanctae Marthae, perché non poteva fare a meno del contatto con le persone, e sin dal primo Giovedì Santo volle celebrare la Messa in Cena Domini fuori dal Vaticano, recandosi ogni volta nelle carceri, in centri di accoglienza per i disabili o tossicodipendenti. Ai sacerdoti raccomandava di essere sempre pronti ad amministrare il sacramento della misericordia, ad avere il coraggio di uscire dalle sacrestie per andare in cerca della pecorella smarrita e di tenere aperte le porte della chiesa per accogliere quanti desiderosi dell’incontro con il Volto di Dio Padre.
Ha esercitato il ministero Petrino con instancabile dedizione a favore del dialogo con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni, convocandoli talvolta in incontri di preghiera e firmando Dichiarazioni congiunte a favore della concordia tra gli appartenenti alle diverse fedi, come il Documento sulla fratellanza umana siglato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi con il leader sunnita al-Tayyeb. Il suo amore per gli ultimi, gli anziani e i piccoli lo spinse ad iniziare le Giornate Mondiali dei Poveri, dei Nonni e dei Bambini. Istituì anche la Domenica della Parola di Dio.
Più di ogni Predecessore ha allargato il Collegio dei Cardinali, convocando dieci Concistori nei quali ha creato 163 porporati, dei quali 133 elettori e 30 non elettori, provenienti da 73 nazioni, di cui 23 non avevano mai avuto prima un cardinale. Ha convocato 5 Assemblee del Sinodo dei Vescovi, 3 generali ordinarie, dedicate alla famiglia, ai giovani e alla sinodalità, una straordinaria ancora sulla famiglia, e una speciale per la Regione Panamazzonica.
Più volte la sua voce si è levata in difesa degli innocenti. Alla diffusione della pandemia da Covid-19, la sera del 27 marzo 2020 volle pregare da solo in piazza San Pietro, il cui colonnato simbolicamente abbracciava Roma e il mondo, per l’umanità impaurita e piagata dal morbo sconosciuto. Gli ultimi anni di pontificato sono stati costellati da numerosi appelli per la pace, contro la Terza guerra mondiale a pezzi in atto in vari Paesi, soprattutto in Ucraina, come pure in Palestina, Israele, Libano e Myanmar.
Dopo il ricovero del 4 luglio 2021, durato dieci giorni, per un intervento chirurgico presso il Policlinico Agostino Gemelli, Francesco il 14 febbraio 2025 si è recato nuovamente nello stesso ospedale per una degenza di 38 giorni, a causa di una polmonite bilaterale. Rientrato in Vaticano ha trascorso le ultime settimane di vita a Casa Santa Marta, dedicandosi fino alla fine e con la stessa passione al suo ministero petrino, seppure ancora non ristabilito del tutto. Nel giorno di Pasqua, il 20 aprile del 2025, per un’ultima volta si è affacciato dalla loggia della Basilica di San Pietro per impartire la solenne benedizione Urbi et Orbi.
Il magistero dottrinale di Papa Francesco è stato molto ricco. Testimone di uno stile sobrio e umile, fondato sull’apertura alla missionarietà, sul coraggio apostolico e sulla misericordia, attento nell’evitare il pericolo dell’autoreferenzialità e della mondanità spirituale nella Chiesa, il Pontefice propose il suo programma apostolico nell’esortazione Evangelii gaudium (24 novembre 2013).
Tra i documenti principali si annoverano 4 Encicliche: Lumen fidei (29 giugno 2013) che affronta il tema della fede in Dio, Laudato si’ (24 maggio 2015) che tocca il problema dell’ecologia e la responsabilità del genere umano nella crisi climatica, Fratelli tutti (3 ottobre 2020) sulla fraternità umana e l’amicizia sociale, Dilexit nos (24 ottobre 2024) sulla devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù. Ha promulgato 7 Esortazioni apostoliche, 39 Costituzioni apostoliche, numerosissime Lettere apostoliche delle quali la maggioranza in forma di Motu Proprio, 2 Bolle di indizione degli Anni Santi, oltre alle Catechesi proposte nelle Udienze generali ed alle allocuzioni pronunciate in diverse parti del mondo.
Dopo aver istituito le Segreterie per la Comunicazione e per l’Economia, e i Dicasteri per i Laici, la Famiglia e la Vita e per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Egli ha riformato la Curia romana emanando la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium (19 marzo 2022). Ha modificato il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità matrimoniale nel CCEO e nel CIC (M.P. Mitis et misericors Iesus e Mitis Iudex Dominus Iesus) e ha reso più severa la legislazione riguardo i crimini commessi da rappresentanti del clero contro minori o persone vulnerabili (M.P. Vos estis lux mundi).
Francesco ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale.
CORPUS FRANCISCI P.M.
VIXIT ANNOS LXXXVIII, MENSES IV DIES IV.
ECCLESIAE UNIVERSAE PRAEFUIT
ANNOS XII MENSES I DIES VIII
Semper in Christo vivas, Pater Sancte!
Il percorso del corteo dopo i funerali di Papa Francesco
Domani si terranno, a partire dalle ore 10:00 in San Pietro, i funerali di Papa Francesco. Alla fine dell’ultimo saluto, ci sarà il corteo funebre che porterà il Pontefice da San Pietro fino a Santa Maria Maggiore, il luogo della sepoltura.
Il percorso che accompagnerà il feretro di Papa Francesco da San Pietro a Santa Maria Maggiore è lungo 6 chilometri. È previsto un tempo di percorrenza di circa mezz’ora.
Di seguito, l’itinerario completo:
- Il corteo uscirà dalla Porta del Perugino;
- Poi, seguirà il percorso indicato dalla Questura;
- Il percorso attraverserà le vie del centro e, in parte, ripercorrerà l’antica Via Papalis, ossia il tragitto che i Papi percorrevano in corteo dopo l’elezione e la consacrazione in San Pietro per raggiungere la basilica Lateranense, sede della cattedra episcopale;
- Durante il tragitto, si percorreranno luoghi simbolici come ad esempio il Colosseo (dove si celebra la via Crucis il Venerdì santo);
- Si passerà nella galleria Pasa;
- A seguire, lungo Corso Vittorio Emanuele;
- Poi, si arriverà a piazza Venezia;
- A seguire, verso i Fori imperiali;
- Si andrà in via Labicana;
- Poi, in via Merulana, vicino alla basilica di San Giovanni;
- Si giungerà quindi nella piazza di Santa Maria Maggiore, dove ci sarà la tumulazione.
Per motivi di sicurezza, le strade interessate saranno tutte chiuse al traffico. Con uomini schierati.
L’ultimo saluto a Papa Francesco, tutti i numeri
Domani, in occasione dei funerali di Papa Francesco, tutto il mondo sarà presente a Roma. Delegazioni internazionali, capi di Stato, sovrani, fedeli, turisti. Quante persone sono attese nella capitale?
Di seguito, i principali numeri di un evento di importanza mondiale:
- 130 – Le delegazioni, provenienti da tutto il mondo, che hanno finora confermato la loro presenza a Roma per i funerali di Papa Francesco
- 50 – I capi di Stato presenti ai funerali del Pontefice
- 10 – I sovrani regnanti che parteciperanno ai funerali del Papa
- 14 – Le ore che – a quanto pare – Donald Trump trascorrerà a Roma. Secondo un programma diffuso dalla Casa Bianca, il tycoon arriverà oggi alle 22:50 a Fiumicino per poi partire di nuovo alle 13:30 di domani
- 90 – Le auto – praticamente tutte uguali – con cui si “muoverà” Trump a Roma
- 6 – I chilometri del percorso dopo i funerali di Papa Francesco. La tomba del Pontefice è a Santa Maria Maggiore
- 154.000 – Gli arrivi stimati fra il 25 e il 26 aprile a Roma
- 320.000 – Le presenze totali nelle strutture ricettive di Roma, secondo i dati dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio, resi noti dall’assessorato al Turismo di Roma Capitale
- 115.000 – Le presenze negli esercizi complementari. secondo i dati dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio, resi noti dall’assessorato al Turismo di Roma Capitale
- 500 – Complice il ponte del 25 aprile, un biglietto aereo con destinazione Roma arriva a costare fino a 500 euro. Lo rende noto il Codacons
- 200 – Sempre secondo le stime Codacons, il prezzo dei biglietti dei treni verso Roma arriverà anche a essere 200 euro
- 12 – Gli anni di Pontificato di Papa Francesco
- 150.000 – Le persone già in visita a San Pietro – dati di questo primo pomeriggio – per l’ultimo saluto a Papa Francesco
- 200 – I volontari impiegati nell’assistenza ai pellegrini. Dislocati dai punti di accesso a Roma fino a San Pietro
- 135 – I cardinali con diritto di voto per eleggere il nuovo Pontefice. Si tratta del Conclave più “affollato” di sempre
A Roma l'”It-Alert” fa squillare i cellulari… e fa paura
Verso ora di pranzo – le ore 13:00 circa – i cellulari dei romani sono squillati a causa dell'”It-Alert” (un sistema nazionale di allarme pubblico). Il suono ha provocato una grande paura poiché si temeva il peggio. Invece lo squillo è arrivato dalla Protezione Civile che avvisava della chiusura pomeridiana (a partire dalle ore 17:00) degli ingressi di piazza San Pietro. Poiché alle ore 20:00 c’è la chiusura della bara di Papa Francesco.
Una fila di 2 km
Per l’ultimo saluto a Papa Francesco in piazza San Pietro ieri c’era una fila lunga circa 2 km. La coda comincia in piazza e fa poi diverse curve prima di arrivare in via di Porta Angelica. Dove le persone poi si incolonnano fra le transenne.
Visto il grande numero di persone, l’altroieri sera la Basilica è rimasta aperta a oltranza, ben oltre la mezzanotte. Per consentire a più persone possibile di rendere omaggio al feretro del Papa.
Sala stampa vaticana: “Da domenica sarà possibile visitare la tomba”
La tomba del Papa – a Santa Maria Maggiore – potrà essere visitata a partire dalla mattina di domenica 27 aprile. Lo rende noto Matteo Bruni, il direttore della sala stampa vaticana.
L’ultimo gesto di Papa Francesco: i suoi averi (200 mila euro) donati ai carceri romani
“L’ultimo gesto di Papa Francesco è stato un segnale fortissimo. Bergoglio ha infatti deciso di donare tutti i suoi averi, circa 200 mila euro, per finanziare progetti nel carcere di Rebibbia e nel minorile di Casal del Marmo. Un gesto che dice molto sulla centralità della questione carceraria e sulle condizioni dei detenuti. Un vero termometro della nostra civiltà”. Lo scrive – in un post pubblicato su X – Riccardo Magi, segretario e deputato di +Europa.
Magi prosegue: “Questo gesto obbliga tutti a guardare in faccia una realtà scomoda. E dovrebbe spingere tutti, a partire dal governo Meloni, a rimettere con forza il tema delle carceri al centro del dibattito politico. Papa Francesco ha passato anni a portare conforto spirituale a chi ha perso la libertà: persone dimenticate, spesso trattate come scarti. Ora tocca alla politica mettere in campo azioni concrete per riportare al centro il tema della dignità nelle carceri”.
“Non ho soldi”. Un’agenzia viaggi argentina offre il volo al nipote di Papa Francesco
Nonostante non abbia soldi Mauro Bergoglio, nipote di Papa Francesco, potrà viaggiare a Roma per i funerali dello zio. Il viaggio sarà infatti pagato da un’imprenditrice proprietaria di un’agenzia di viaggi argentina. Un bellissimo gesto per far sì che Mauro possa partecipare sabato ai funerali del Pontefice.
L’omaggio dell’ambasciatore di Israele in Vaticano e il post su X
Yaron Sideman, l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, si è recato in Vaticano per porgere l’ultimo saluto a Papa Francesco. Lo ha scritto lo stesso Sideman in un post su X.
“Questa sera sono venuto a nome dello Stato di Israele per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco e porgergli il nostro ultimo saluto”, le sue parole.
Diffuse le prime immagini della tomba di Papa Francesco

Il Vaticano ha diffuso la prima immagine della tomba che accoglierà la salma di Papa Francesco in Santa Maria Maggiore. Il loculo, a livello del suolo per rispettare le volontà del Pontefice di essere sepolto “nella nuda terra”, è chiudo da una lastra in marmo di provenienza ligure, a ricordare le origini di Bergoglio. Sopra si legge la sola iscrizione «FRANCISCUS» ed è completata da una riproduzione della sua croce pettorale. La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (che ospita l’immagine della Vergine Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza.
di Filippo Messina
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