Falso, truffa, falsa attribuzione di valori altrui. La laurea in economia conseguita all’Università Pegaso da parte di Maria Rosaria Boccia è sotto la lente della Procura di Napoli, a seguito di un esposto presentato dallo stesso ateneo, dopo una verifica interna. In sostanza, la tesi degli inquirenti è che la nota influencer, divenuta famosa la scorsa estate per il caso che portò alle dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – ringraziò con un post su Instagram l’allora ministro per la nomina a consigliere per i grandi eventi, nomina poi smentita dallo staff ministeriale, avviando così lo scandalo politico – avrebbe plagiato una tesi presentata da una studentessa della Luiss intitolata “Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un’eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica”.

Inoltre, all’atto dell’iscrizione alla Pegaso, avvenuta cinque anni fa, Boccia avrebbe inoltre presentato un’autocertificazione non firmata. E facendosi riconoscere alcuni esami precedentemente sostenuti all’Università Parthenope di Napoli. L’autocertificazione sarebbe stata all’epoca acquisita dalla Pegaso senza alcuna verifica alla Parthenope, a proposito degli esami effettivamente sostenuti. Era stato un servizio televisivo in un programma su Rete 4 ad indurre l’università Pegaso a fare degli approfondimenti sulla laurea dell’imprenditrice campana.

Ovviamente vale la presunzione di innocenza, per Boccia come per chiunque altro. In attesa di saperne di più, va evidenziato che dopo essere stata una figura assai presente nel circuito mediatico sino a qualche mese fa, Boccia è via via sparita. Almeno dalla tv. Si sarebbe reinventata come spin doctor della collega influencer – o meglio scrivere tiktoker – Rita De Crescenzo per la sua annunciata discesa in politica. Anche se la stessa Boccia ha poi smentito l’indiscrezione attraverso i social. Boccia è anche l’ideatrice del podcast “Pasta” in cui De Crescenzo è ospite fissa.

Di Nicola Sellitti