Si chiamava Mara Severin e aveva 31 anni la sommelier che nella tarda serata di ieri è morta dopo che improvvisamente è crollato il tetto del ristorante stellato “Essenza” a Terracina (Latina).

L’improvviso crollo del tetto è avvenuto intorno alle 22:00. La ragazza è stata ferita insieme a una decina di altre persone, fra personale del ristorante e clienti.

Sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno estratto le persone dalle macerie.

La sommelier, estratta ancora viva dalle macerie e rianimata, è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Ma le sue condizioni sono apparse fin da subito estremamente gravi e per lei, purtroppo, non c’è stato niente da fare.

La sommelier lavorava da 10 anni in questo ristorante. Come aveva raccontato lei stessa in un post pubblicato sui social lo scorso ottobre. Severin aveva descritto come era iniziato il suo lavoro: “Sono passati 10 anni da quando ho varcato quel cancelletto senza sapere cosa mi avrebbe riservato quella chiacchierata e quel fine settimana di prova” queste le sue parole. E ancora: “Un percorso lungo fatto di tanti momenti, pieno di emozioni, che non si ferma ma continua su quella strada”. Parole dolci verso il lavoro che amava.

Fra i feriti, 3 sono in prognosi riservata.

La polizia, i carabinieri, il 118 e i Vigili del Fuoco si sono trovati davanti a una situazione drammatica. Il piano terra del ristorante stellato “Essenza” era completamente occupato dai detriti del tetto crollato.

Dopo il tragico accaduto, la Procura di Latina ha disposto il sequestro del locale. Sono ora in corso le indagini coordinate dal pm Giuseppe Miliano.

Al momento del crollo del tetto, la sala interna del ristorante “Essenza” era abbastanza piena. Molte persone erano anche sedute fuori. Presenti diversi turisti.

Secondo quanto affermato da alcuni testimoni, ci sarebbero stati due distinti cedimenti. 

Fra le ipotesi relative al crollo si parla anche del violento maltempo, in particolare ieri sera c’era forte vento. Sull’intera provincia di Latina c’era l’allerta gialla.

di Mario Catania