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La Chiesa cattolica e quel coraggio di cambiare tanto atteso dai fedeli

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L’elezione del nuovo Papa porta con sé anche nuove speranze. Temi come l’omosessualità, una maggiore partecipazione delle donne – ieri quanto sarebbe stato bello vederne spuntare qualcuna da quella balconata di soli uomini! – contribuiscono a tenere lontana la Chiesa da migliaia di persone nel mondo che oggi più che mai si chiedono: “Perché no?”

La Chiesa cattolica e quel coraggio di cambiare tanto atteso dai fedeli

L’elezione del nuovo Papa porta con sé anche nuove speranze. Temi come l’omosessualità, una maggiore partecipazione delle donne – ieri quanto sarebbe stato bello vederne spuntare qualcuna da quella balconata di soli uomini! – contribuiscono a tenere lontana la Chiesa da migliaia di persone nel mondo che oggi più che mai si chiedono: “Perché no?”

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La Chiesa cattolica e quel coraggio di cambiare tanto atteso dai fedeli

L’elezione del nuovo Papa porta con sé anche nuove speranze. Temi come l’omosessualità, una maggiore partecipazione delle donne – ieri quanto sarebbe stato bello vederne spuntare qualcuna da quella balconata di soli uomini! – contribuiscono a tenere lontana la Chiesa da migliaia di persone nel mondo che oggi più che mai si chiedono: “Perché no?”

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Da poco si è conclusa la Messa  “Pro ecclesia a Romano Pontefice”, la prima presieduta dal neo Papa Leone XIV che, come da tradizione, è stata celebrata nella Cappella Sistina davanti ai cardinali del Conclave. La “Pro ecclesia” è quella che comunemente viene riconosciuta come “la messa per tutta la Chiesa”. Ma superata l’emotività delle primissime ore, è d’obbligo e giusto chiedersi dove sta oggi “tutta la Chiesa” a cui si fa riferimento?

E’ spiacevole sottolinearlo mentre gli occhi ancora traboccano delle tenere immagini che ritraggono la comprensibile commozione di Robert Prevost affacciato nella Loggia benedetta mentre saluta i fedeli per la prima volta, ma la Chiesa apparsa ieri nelle televisioni di tutto il mondo non è ancora la Chiesa di tutti. 

Siamo inesorabilmente lontanissimi da un’idea di reale inclusività. Non serve essere dei teologi per realizzare di quanto le donne vengano incredibilmente bistrattate dalla Chiesa cattolica, a differenza di altre correnti del Cristianesimo. 

Tra i tanti zucchetti color porpora che puntellavano ieri la balconata, quanto sarebbe stato innovativo veder spuntare la testa di qualche donna?

Per meglio dire: quanto sarebbe stato giusto?

La tradizione è ancora un elemento di straordinaria importanza all’interno nella Chiesa, che nei secoli si è mossa secondo leggi quasi sempre uguali; regole che preservano, aiutano a evitare guai e soprattutto a governare. Tuttavia non si possono più ignorare i repentini cambiamenti alla base di una società moderna, in continua evoluzione.

Mai come oggi la Chiesa ha bisogno di stare al passo coi tempi e di trovare quel coraggio mancato negli anni, teso ad abbracciare quelle comunità che per secoli sono state volutamente lasciate due passi indietro, quand’anche ignorate totalmente. L’emorragia di fedeli che registra la Chiesa cattolica è il riflesso di una riluttanza al cambiamento e di una cecità che, davvero, non hanno più ragione d’essere.

Per questo sono ora in moltissimi a chiedersi come si muoverà il nuovo Papa; se sarà quell’uomo davvero innovativo come era sembrato agli inizi Bergoglio o se anche Leone XIV, poi, è destinato a mancare della necessaria determinazione per attuare quelle riforme, capaci di tagliare di netto con il passato. 

Va detto che nel corso degli anni, qualche piccola apertura c’è stata da parte sua ma, quanto alle donne per esempio, una loro reale partecipazione appare di difficile attuazione nel breve periodo. Stando infatti alla linea mostrata dal nuovo Papa quest’ultime “non necessariamente dovrebbero essere valorizzate all’interno della Chiesa attraverso l’attribuzione di ordini sacri”. Allo stesso modo il Pontefice ha sempre mostrato grande prudenza nei confronti della comunità LGBTQ+ pur dicendosi favorevole, solo di recente, alla benedizione pastorale per le coppie omosessuali e ripercorrendo così la strada avviata da Papa Francesco.

E’ sacrosanto che alcune tradizioni restino nel tempo. Sono fondamentali ed è bello mantenerle anche per il fascino che esse stesse emanano: una su tutte, quella della fumata che si solleva dal comignolo della Cappella Sistina. Ma altre consuetudini appaiono oggi profondamente sbagliate anche agli occhi di chi crede. Serve coraggio: a volte è imprescindibile saper ascoltare, prima di poter insegnare cosa sia giusto oppure no.

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