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milano ristorazione chiodo

Milano Ristorazione, psicosi tra i genitori che ora chiedono ai figli di masticare bene

La scuola, dovrebbe essere un posto sicuro ma lo può essere solo se ai bambini viene garantito anche un pasto sicuro. La settimana scorsa un chiodo, poco prima un pezzo di vetro e di plastica nel pane. Così non si può andare avanti.

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Milano Ristorazione, psicosi tra i genitori che ora chiedono ai figli di masticare bene

La scuola, dovrebbe essere un posto sicuro ma lo può essere solo se ai bambini viene garantito anche un pasto sicuro. La settimana scorsa un chiodo, poco prima un pezzo di vetro e di plastica nel pane. Così non si può andare avanti.

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Milano Ristorazione, psicosi tra i genitori che ora chiedono ai figli di masticare bene

La scuola, dovrebbe essere un posto sicuro ma lo può essere solo se ai bambini viene garantito anche un pasto sicuro. La settimana scorsa un chiodo, poco prima un pezzo di vetro e di plastica nel pane. Così non si può andare avanti.

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La scuola, dovrebbe essere un posto sicuro ma lo può essere solo se ai bambini viene garantito anche un pasto sicuro. La settimana scorsa un chiodo, poco prima un pezzo di vetro e di plastica nel pane. Così non si può andare avanti.

Negligenza, il nuovo Unabomber o il tentativo di sabotare Milano Ristorazione, l’azienda partecipata dal Comune di Milano che fornisce i pasti alle scuole della città? Lo diranno i NAS -sempre che si riesca a ricostruire come siano andati i fatti – quel che è certo è che ormai da settimane nei pasti serviti ai bambini vengono rinvenuti oggetti di varia natura. L’ultimo in ordine di tempo è un chiodo nei fagiolini con patate, poco prima erano stati trovati nel pane un frammento di plastica e un pezzo di vetro, poi una blatta che, fra tutte le amare scoperte, appare la più innocua. Dal 6 marzo i bambini della città meneghina mangiano solo grissini dopo che l’amministrazione ha deciso di interrompere i rapporti con il panificatore che riforniva Milano Ristorazione. 

Nonostante ciò la preoccupazione resta: gli episodi sono continuati, alcuni dei quali – va detto – sono stati opera di scherzi da parte di alcuni ragazzini. Molti genitori hanno chiesto le dimissioni dei vertici aziendali. Ma Milano Ristorazione non è nuova a questi episodi. Lo scorso anno, per un bullone nel panino, si era dimesso il presidente di allora, che aveva bollato l’episodio come “un colpo al cuore”: 

In questo lasso di tempo in tanti hanno preferito andare a prendere i propri figli a scuola durante l’ora del pasto per poi riportarli in orario di lezione. Chi è impossibilitato ha chiesto ai propri figli di sezionare il cibo e masticare piano e molto bene. Alcuni dirigenti scolastici si sono lamentati di questo via vai, scrivendo che non avrebbero più acconsentito a uscite senza una reale giustificazione. Così aveva fatto anche la dirigente della primaria di via Ariberto, caso vuole proprio la scuola dove c’è stato l’ultimo caso del chiodo. Altra coincidenza: trattasi della scuola dove pochi giorni prima un gruppo di genitori aveva manifestato davanti all’ingresso il proprio malcontento, attirando l’attenzione del Tg regionale della RAI. La scuola è il luogo “sacro” a cui affidiamo i nostri figli convinti di mandarli in un posto sicuro, speranzosi che facciano anche un pasto sicuro. Serve fare qualcosa perché non si tratta più di un caso isolato – che pure non dovrebbe capitare – ma di una serie di episodi che non possono non impensierire. Che piaccia oppure no.

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