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Monreale, morire a 20 anni per nulla. Le domande e l’obbligo di guardare

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Ho letto e riletto la notizia di Monreale. Ho cercato di capire, ma mi sono ben presto arreso: non c’è niente da capire

Monreale, morire a 20 anni per nulla. Le domande e l’obbligo di guardare

Ho letto e riletto la notizia di Monreale. Ho cercato di capire, ma mi sono ben presto arreso: non c’è niente da capire

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Monreale, morire a 20 anni per nulla. Le domande e l’obbligo di guardare

Ho letto e riletto la notizia di Monreale. Ho cercato di capire, ma mi sono ben presto arreso: non c’è niente da capire

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Ho letto e riletto la notizia di Monreale. Ho cercato di capire, ma mi sono ben presto arreso: non c’è niente da capire. Naturalmente ci sono da comprendere i particolari in cronaca, la dinamica e la responsabilità che già poche ore dopo è sembrata delinearsi. In questa sede, però, è altro a interessarci.

Perché il dolore incommensurabile per tre vite di 20 anni – 20! – cancellate sull’altare del nulla impone riflessioni molto serie e profonde. Senza appellarci al fato, alle “cose che succedono“ e altre innominabili sciocchezze. Non può succedere, non è umanamente comprensibile che tre vite vengano spezzate per un rimbrotto alla guida, una battuta su qualche fidanzata o qualsiasi altro dettaglio del tutto insignificante dovesse emergere.

Qui non si tratta di accusare genericamente “la società“, ma di non stancarsi di porsi un paio di domande vitali: Chi li ha cresciuti? In che ambiente è cresciuto chi ha premuto il grilletto (e se ne andava in giro armato)? Non mi venite a raccontare la solita solfa del “bravo ragazzo“ che sbrocca, del “non mi sarei mai potuto immaginare“.

Perché queste sono realtà che nelle nostre città, nelle nostre periferie, in determinati nostri quartieri o paesi facciamo finta di non vedere, ma esistono. Esistono da tanto e non migliorano, anzi incancreniscono. Lo sappiamo, li vediamo, li evitiamo finché possiamo.

Continuo a chiedermi chi li abbia cresciuti soggetti del genere, con chi siano andati a scuola, chi abbia provato a insegnar loro qualcosa. Quando abbiamo cominciato a dire addio a un pezzo di umanità dietro casa nostra.

di Fulvio Giuliani

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