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Morte della vigilessa Sofia Stefani, ergastolo per l’ex comandante Giampiero Gualandi

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Giampiero Gualandi, ex comandante della Polizia municipale di Anzola dell’Emilia (Bologna), è stato condannato all’ergastolo per la morte di Sofia Stefani

Sofia Stefani

Morte della vigilessa Sofia Stefani, ergastolo per l’ex comandante Giampiero Gualandi

Giampiero Gualandi, ex comandante della Polizia municipale di Anzola dell’Emilia (Bologna), è stato condannato all’ergastolo per la morte di Sofia Stefani

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Morte della vigilessa Sofia Stefani, ergastolo per l’ex comandante Giampiero Gualandi

Giampiero Gualandi, ex comandante della Polizia municipale di Anzola dell’Emilia (Bologna), è stato condannato all’ergastolo per la morte di Sofia Stefani

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Giampiero Gualandi, ex comandante della Polizia municipale di Anzola dell’Emilia (Bologna), è stato condannato all’ergastolo per la morte di Sofia Stefani. Questo quanto deciso dai giudici nella sentenza di primo grado, pronunciata oggi dopo 7 ore di Camera di consiglio.

Sofia, vigilessa di 33 anni, ha perso la vita il 16 maggio 2024 – con un colpo di pistola al volto – negli uffici dei Vigili di Anzola.

Gualandi aveva una relazione extraconiugale con Stefani

Gualandi – che aveva una relazione extraconiugale con Stefani – era accusato di omicidio volontario aggravato dal legame affettivo e dai futili motivi (quest’ultima aggravante è però caduta).

Secondo la Procura, l’ex comandante avrebbe tolto la vita alla vigilessa poiché sua moglie aveva scoperto la relazione (il 30 aprile) e lui le aveva detto che in realtà era tutto finito a febbraio.

Ma non era così.

È quanto si evince infatti dai messaggi ritrovati nel cellulare di Sofia: la loro relazione era andata avanti fino a quel 16 maggio 2024.

Secondo le informazioni, Stefani aveva tentato più e più volte di contattare la moglie di Gualandi per rivelarle la verità.

Non c’è stato giorno dal 30 aprile in poi in cui Sofia non abbia provato a contattarla“, ha spiegato la procuratrice Russo durante la sua requisitoria.

E ancora: “Lui sapeva che non si sarebbe arresa“.

Per la Corte si è quindi trattato di un’uccisione intenzionale. E non di un incidente – di un colpo partito accidentalmente durante una colluttazione – come invece hanno sempre sostenuto Gualandi e i suoi difensori parlando di una “tragedia non voluta”.

Le parole di Angela, la madre di Sofia Stefani dopo la sentenza di primo grado

“Quando c’è una sentenza di ergastolo e succedono delle cose di questo genere la società ha fallito. Però per Sofia credo che fosse giusto avere giustizia. Mia figlia non c’è più, per noi il lutto prosegue e proseguirà per tutta la vita, ma credo che lei si meritasse giustizia e quindi che la sentenza sia giusta”. Sono queste le prime parole pronunciate – fra le lacrime – da Angela, la madre di Sofia, dopo la sentenza di primo grado.

di Filippo Messina

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