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Bologna

Bologna: il volto oscuro della città

Il volto oscuro di Bologna: bande di spacciatori in pieno giorno, giovani fuori controllo di notte. Chi lì vive racconta: «c’è una rissa ogni giorno». Ne parliamo in questa ultima puntata della rubrica dedicata alle periferie d’Italia.
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Bologna: il volto oscuro della città

Il volto oscuro di Bologna: bande di spacciatori in pieno giorno, giovani fuori controllo di notte. Chi lì vive racconta: «c’è una rissa ogni giorno». Ne parliamo in questa ultima puntata della rubrica dedicata alle periferie d’Italia.
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Bologna: il volto oscuro della città

Il volto oscuro di Bologna: bande di spacciatori in pieno giorno, giovani fuori controllo di notte. Chi lì vive racconta: «c’è una rissa ogni giorno». Ne parliamo in questa ultima puntata della rubrica dedicata alle periferie d’Italia.
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Il volto oscuro di Bologna: bande di spacciatori in pieno giorno, giovani fuori controllo di notte. Chi lì vive racconta: «c’è una rissa ogni giorno». Ne parliamo in questa ultima puntata della rubrica dedicata alle periferie d’Italia.

Qualche anno fa su Facebook aveva riscontrato un certo successo una mappa, anche un po’ satirica, che raccontava dei luoghi di Bologna da evitare, a meno che non si volesse fare un tuffo nel degrado. O peggio. Perché la città delle Due Torri non è solo quel fascino vivace che, con i suoi tanti studenti, accompagna la città emiliana nell’immaginario collettivo. “Quadrilatero della morte” era stata ribattezzata la zona della Bolognina, fra la stazione e il parco della Montagnola: già in pieno giorno lo scenario è quello di bande di spacciatori, raccolti in gruppetti che si spartiscono la piazza. Se li osservi troppo, ti chiedono se sei della polizia e in effetti in queste zone di forze dell’ordine se ne vedono parecchie. Solo che è come tentare di svuotare il mare con un cucchiaio.

Di droga, a Bologna e non solo in periferia, ne gira parecchia. Colpisce vedere come nessuno si stupisca, come se quei crocicchi agli angoli delle viuzze siano ormai parte dell’inevitabile. E d’altronde la sera e nel weekend il centro della città si riempie di giovani e giovanissimi, una marea umana che rende persino difficile camminare. Fanno festa, si divertono, bevono e magari hanno voglia di sballarsi un po’. Il confine fra la quiete e il caos qui è sottile, ancora di più lo è diventato negli ultimi mesi quando gruppi di giovanissimi hanno cominciato a riversarsi nelle strade atteggiandosi a bulli. E così chi lì vive racconta che «c’è una rissa ogni giorno».

Le immagini pubblicate sui social ritraggono ragazzi che si prendono a sediate nel cuore della città, altri che sfondano i vetri delle auto parcheggiate. Sballarsi, fare casino, questo è l’imperativo fra i più giovani. E nonostante i tentativi di frenare una escalation che è sembrata sempre più rapida, sera dopo sera la storia si ripete. L’allentarsi delle restrizioni per il Covid ha fatto il resto, come in altre città ci si è ritrovati a dover fronteggiare situazioni esplosive. Che si sono sommate a criticità mai davvero risolte, a quelle sacche di criminalità e degrado che sembrano diventate inespugnabili.

Se ci si sposta in periferia si ritrova la stessa dinamica. Accanto ai più adulti, già noti alla polizia, ci sono 12-13enni che per mesi hanno tenuto sotto scacco un centro commerciale. Se la prendevano soprattutto con gli anziani e a chi cercava di fermarli rispondevano che tanto nessuno avrebbe potuto punirli. Una consapevolezza sconcertante, una sfida al mondo degli adulti. Bologna la dotta, così piena dei sogni e delle aspettative dei giovani che la popolano, di notte svela invece il suo volto oscuro.

di Annalisa Grandi

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