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Morte Piersanti Mattarella, ex prefetto ai domiciliari per depistaggio. “Fece sparire il guanto del killer”

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Filippo Piritore, ex funzionario della squadra Mobile di Palermo ed ex prefetto, è agli arresti domiciliari per l’omicidio di Piersanti Mattarella. La gravissima accusa è di depistaggio

Piersanti Mattarella

Morte Piersanti Mattarella, ex prefetto ai domiciliari per depistaggio. “Fece sparire il guanto del killer”

Filippo Piritore, ex funzionario della squadra Mobile di Palermo ed ex prefetto, è agli arresti domiciliari per l’omicidio di Piersanti Mattarella. La gravissima accusa è di depistaggio

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Morte Piersanti Mattarella, ex prefetto ai domiciliari per depistaggio. “Fece sparire il guanto del killer”

Filippo Piritore, ex funzionario della squadra Mobile di Palermo ed ex prefetto, è agli arresti domiciliari per l’omicidio di Piersanti Mattarella. La gravissima accusa è di depistaggio

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C’è un’importante svolta nell’episodio che riguarda la morte di Piersanti Mattarella (fratello di Sergio, attuale presidente della Repubblica), avvenuta il 6 gennaio 1980 a Palermo.

Filippo Piritore, ex funzionario della squadra Mobile di Palermo ed ex prefetto, è agli arresti domiciliari. La decisione arriva dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia) che ha notificato tale misura. Lo rende noto la procura di Palermo.

Morte Piersanti Mattarella, Filippo Piritore è accusato di depistaggio

La gravissima accusa è di depistaggio.

Piersanti Mattarella – lo ricordiamo – quel tragico 6 gennaio 1980 stava andando a messa con la moglie Irma Chiazzese, la figlia Maria e la suocera Franca. Fu improvvisamente freddato.

Fra gli elementi al centro delle indagini, c’è un guanto. Fondamentale. Tale oggetto è infatti ritenuto un tassello importantissimo per risalire al killer.

Il guanto, una prova fatta sparire improvvisamente nel nulla. Il guanto è stato lasciato dal killer. Sull’auto usata per l’agguato, una Fiat 127.

Sentito dai pm su tale guanto – trovato il giorno del delitto a bordo dell’auto – secondo i magistrati Piritore “ha reso dichiarazioni rivelatesi del tutto prive di riscontro con cui ha contribuito a sviare le indagini funzionali (anche) al rinvenimento del guanto (mai ritrovato)”.

“Il fatto – si legge nella nota della procura, guidata da Maurizio de Lucia – si colloca nell’ambito delle indagini che l’ufficio conduce con riferimento all’omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella”.

Secondo l’accusa, quanto raccontato da Piritore riguardo tale guanto sarebbe in realtà una storia inverosimile.

“Piritore, consegnatario del guanto sin dal momento del suo ritrovamento, pose in essere un’attività che ne fece disperdere ogni traccia – questo quanto contestano i pm a Piritore, nella gravissima accusa di depistaggio – Essa iniziò probabilmente a partire dall’intervento sul luogo di ritrovamento della Fiat 127, ove indusse la Polizia scientifica a consegnargli il guanto, sottraendolo al regolare repertamento e contrariamente a ciò che di norma avveniva in tali circostanze”.

di Filippo Messina

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