Quanto sembrerebbe emergere dalle indagini condotte dagli stessi colleghi di Verona, che ha portato all’attesto di cinque poliziotti – oltre a diciotto agenti indagati e trasferiti d’ufficio – è un quadro mesto e sconfortante. Il sistematico ricorso alle botte, alle violenze psicologiche, alle più volgari umiliazioni ai danni di fermati (perlopiù immigrati), l’atmosfera di soffocante impunità, le vergognose furbate – “se dovete dare degli schiaffi andato in corridoio, perché nelle stanze ci sono le telecamere“ – fanno sorgere l’amarissimo dubbio di una “gestione” di lungo corso priva dei più elementari sensi del dovere e del limite.
Un’ombra inquietante sulla divisa della Polizia di Stato, che coraggiosamente il magistrato ha permesso non prendesse ancora più consistenza affidando le indagini ai colleghi degli stessi arrestati e indagati. Una decisione tutt’altro che dovuta, sottolineata con gratitudine dal capo della polizia Vittorio Pisani. Quando membri delle forze dell’ordine, donne e uomini con indosso la divisa, sono accusati di comportamenti così infamanti, di reati di questa gravità – è stata ipotizzata la “tortura“ – la responsabilità penale resta per sua natura strettamente personale, ma il disastro d’immagine, credibilità e serietà agli occhi dei cittadini tutti è incalcolabile.
Ecco perché non ci si potrà fermare all’accertamento delle responsabilità dei singoli: ove fosse confermato l’impianto accusatorio, bisognerà indagare e salire la scala gerarchica fino all’ultimo gradino eventualmente coinvolto, anche solo per non aver voluto vedere o sentire tutto quello che c’era da vedere e ascoltare.
È totalmente intollerabile, inconcepibile e nauseabondo quello che sembrerebbe emergere dalle indagini a carico dei poliziotti delle Volanti in servizio a Verona. Enorme il danno di credibilità inflitto all’intero Corpo e non scriverlo o edulcorarlo aiuterebbe solo a peggiorare le cose. Non ci aspettiamo nulla di meno che un severissimo accertamento dei fatti e delle eventuali connivenze a ogni livello.
L’aver lasciato alla stessa Squadra mobile le indagini non è un atto dovuto, è un salvagente lanciato al Corpo.
di Fulvio Giuliani
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