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Quei filmati per identificare e processare

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Quello che è successo la notte di Capodanno a Milano è stato definito dalla Procura «gravissimo e senza precedenti». Una modalità da ‘branco’, che riapre la riflessione sul tema della sicurezza nelle nostre città. 

Quei filmati per identificare e processare

Quello che è successo la notte di Capodanno a Milano è stato definito dalla Procura «gravissimo e senza precedenti». Una modalità da ‘branco’, che riapre la riflessione sul tema della sicurezza nelle nostre città. 
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Quei filmati per identificare e processare

Quello che è successo la notte di Capodanno a Milano è stato definito dalla Procura «gravissimo e senza precedenti». Una modalità da ‘branco’, che riapre la riflessione sul tema della sicurezza nelle nostre città. 
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  Anche fosse stato un unico caso avrebbe meritato una riflessione, ma quello che è successo la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano non a caso è stato definito dalla Procura «gravissimo e senza precedenti». Perché sarebbero diverse, almeno cinque, le ragazze accerchiate e molestate da un gruppo di giovani. Una modalità da ‘branco’, e infatti si indaga per violenza di gruppo. Le immagini purtroppo sono rimbalzate sui social e anche se probabilmente questo ha contribuito a far sì che nuovi casi emergessero, il pericolo è che si alimenti una rabbia pericolosa di cui nessuno ha bisogno. Le abbiamo viste, i verbali delle ragazze descrivono abusi «orribili». Ora quello che conta è assicurarsi che gli autori di quelle molestie vengano identificati. Chiunque siano. Per chi vive a Milano certo resta sconcertante e a tratti incomprensibile come tutto sia accaduto nel pieno centro, in una piazza da sempre ampiamente presidiata dalle forze dell’ordine. Nei giorni normali e ancora di più in sere come quella di Capodanno, dove l’allerta è sempre massima. È possibile che anche su questo vada fatta una riflessione. Perché il tema della sicurezza delle nostre città non può mai essere lasciato in secondo piano. È poi irrilevante quale sia la nazionalità dei ragazzi che si sono resi responsabili di quelle molestie. Usare quello che è accaduto per soffiare sul fuoco dell’intolleranza sarebbe anche questo un errore. Serve invece dare alle vittime la certezza che chi ha agito non resti impunito.   di Annalisa Grandi

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