Turetta, il male illeggibile e insopportabile
Nelle parole della confessione di Filippo Turetta dell’omicidio di Giulia Cecchettin c’è tutto l’orrore di un senso di possesso che mette i brividi
Turetta, il male illeggibile e insopportabile
Nelle parole della confessione di Filippo Turetta dell’omicidio di Giulia Cecchettin c’è tutto l’orrore di un senso di possesso che mette i brividi
Turetta, il male illeggibile e insopportabile
Nelle parole della confessione di Filippo Turetta dell’omicidio di Giulia Cecchettin c’è tutto l’orrore di un senso di possesso che mette i brividi
Nelle parole della confessione di Filippo Turetta dell’omicidio di Giulia Cecchettin c’è tutto l’orrore di un senso di possesso che mette i brividi
Nelle parole della confessione di Filippo Turetta, che ha ucciso la fidanzata Giulia Cecchettin, c’è tutto l’orrore di un senso di possesso che mette i brividi. Un delitto efferato che ha colpito ancora di più perché lui, Filippo, dietro l’apparenza di “bravo ragazzo” covava dinamiche che purtroppo ancora esistono e resistono, in ogni contesto.
Lo si capisce da come ha raccontato, del perché ha ucciso Giulia. Semplicemente perché lei voleva andare avanti senza di lui. Perché immaginava, progettava una vita oltre di lui. La fine di una relazione è quello che ogni donna, ogni uomo, dovrebbe sapere imparare a gestire.
Quello che si dovrebbe insegnare a ogni giovane: che l’amore non ha nulla a che fare con il possesso. Che può finire. Che si deve sempre essere liberi di dire di no. E invece per Filippo Turetta Giulia non meritava quella libertà. Non meritava una vita, un futuro se quel futuro era senza di lui. Per questo l’ha uccisa.
di Annalisa Grandi
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Tag: cronaca
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