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La Bce taglia i tassi di 25 punti base

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La Bce taglia i tassi di 25 punti base. Per la sesta volta consecutiva la Banca centrale europea ha varato un nuovo taglio degli interessi

La Bce taglia i tassi di 25 punti base

La Bce taglia i tassi di 25 punti base. Per la sesta volta consecutiva la Banca centrale europea ha varato un nuovo taglio degli interessi

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La Bce taglia i tassi di 25 punti base

La Bce taglia i tassi di 25 punti base. Per la sesta volta consecutiva la Banca centrale europea ha varato un nuovo taglio degli interessi

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La Bce taglia i tassi di 25 punti base. Per la sesta volta consecutiva la Banca centrale europea ha varato un nuovo taglio degli interessi di 25 punti base. Il tasso sui depositi, che influisce sui mutui, scende dal 2,75% al 2,50%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali passa da 2,90% al 2,65%. Mentre quello sui prestiti marginali dal 3,15% al 2,90%.

Quello di oggi, potrebbe essere l’ultimo taglio dei tassi per un po’. A causa delle incertezze internazionali, del riarmo dell’Europa e dei dazi recentemente imposti dagli Stati Uniti, sotto la governance di Donald Trump. Fattori che in futuro potrebbero portare a un nuovo aumento dell’inflazione. Secondo alcuni analisti, nella prossima riunione di aprile la Banca centrale europea potrebbe decidere di fermare i tagli.

“L’elevata incertezza sta frenando gli investimenti, – ha dichiarato in conferenza stampa la presidente della Bce, Christine Lagarde – le tensioni sui dazi potrebbe ridurre le esportazioni e gli investimenti”. Elementi che potrebbero portare “maggiori pressioni sui prezzi” ma “allo stesso tempo, una minore domanda porterebbe ad un calo dei prezzi”, ha aggiunto Lagarde. Sottolineando che altre fonti di incertezza oggi riguardano la guerra in Russia e il conflitto in Medio oriente. “Un aumento nella spesa per la difesa e per le infrastrutture come quello annunciato dalla Commissione europea – ha spiegato la presidente della Bce – potrebbe far salire la crescita“.

Ed è proprio sulla crescita che la Bce nel comunicato al termine del consiglio direttivo, ha spiegato che “le revisioni al ribasso per il 2025 e per il 2026 riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti”. In parte, a seguito dell’elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale.

Gli esperti hanno infatti corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025 (era 1,1% nelle previsioni di dicembre scorso). All’1,2% per il 2026 (dall’1,4%) e all’1,3% per il 2027.

Di Claudia Burgio

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