Caro bollette, meno opinioni e più azioni
Quando i ministri parlano sarebbe opportuno sappiano che chi governa debba offrire soluzioni non opinioni e che ogni cosa detta ha delle conseguenze.
| Economia
Caro bollette, meno opinioni e più azioni
Quando i ministri parlano sarebbe opportuno sappiano che chi governa debba offrire soluzioni non opinioni e che ogni cosa detta ha delle conseguenze.
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Caro bollette, meno opinioni e più azioni
Quando i ministri parlano sarebbe opportuno sappiano che chi governa debba offrire soluzioni non opinioni e che ogni cosa detta ha delle conseguenze.
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Quando i ministri parlano sarebbe opportuno sappiano che chi governa debba offrire soluzioni non opinioni e che ogni cosa detta ha delle conseguenze.
Governare non è un’opinione e la settorialità, per competenze, dei singoli ministri non dovrebbe mai far perdere di vista la responsabilità collegiale del governo prevista dalla Costituzione italiana. Una riflessione opportuna dopo le parole pronunciate dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che parlando del Pnrr ha detto che «l’aumento del costo dell’energia l’anno prossimo rischia di essere maggiore dell’intero pacchetto» di aiuti europei. Le sue parole sono diventate un titolo e pure Cingolani ha conquistato le prime pagine. Un front page inutile per i nostri imprenditori e commercianti nonché per i consumatori italiani, che da tempo lamentano le difficoltà dell’industria per l’aumento dei prezzi e delle bollette per uso domestico o commerciale.
Sarebbe opportuno, d’ora in avanti, che quando parlano individualmente i ministri tengano presente – oltre alla collegialità dell’esecutivo – il fatto che chi guida un Paese deve offrire soluzioni, non opinioni. E le soluzioni sul caro bollette, finché non calerà il costo dell’energia – che l’Italia compra quasi interamente dall’estero – sono sempre quelle: ridurre le accise e le imposizioni sulle bollette, contenendo la spesa pubblica in altri settori in modo che il debito aumenti solo per gli investimenti, altrimenti saranno guai. C’è poi il tema del potenziamento energetico e delle fonti, come il raddoppio della Tap o la via del nucleare su cui Cingolani ha espresso parole condivisibili. Quanto al resto, chiacchiere.
di Massimiliano Lenzi
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