Questa che stiamo per raccontarvi è una bella storia italiana: di qualità senza pari, di idee avveniristiche, di coraggio nello sfidare il mercato e conquistarlo. Stiamo parlando di Zafferano Leprotto che quest’anno festeggia i suoi primi sessant’anni di attività, in perfetto equilibro tra tradizione e innovazione.
Al centro lo zafferano, il re assoluto delle tavole dei milanesi e non solo, col suo sapore deciso e la sua polvere colore rosso vivo che trasforma i piatti magicamente in giallo. Protagonista sulle confezioni sin dal 1963 il simpatico Leprotto che si lecca i baffi davanti a un piatto di risotto fumante e diventato negli anni così iconico da essere esposto, nel 2019, al MOMA Design Store di New York tra i prodotti d’eccellenza del Made in Italy.
Lo stesso Leprotto tenuto orgogliosamente tra le mani del Direttore Generale, Paolo Daperno, che ci spiega: “Il Leprotto ha fatto la storia nel mondo dell’alimentazione e dell’esposizione in punto vendita. Negli anni ’60 veniva posizionato sulle bilance delle drogherie un Leprotto per esporre le bustine di zafferano: dipinto a mano con la testa dotata di molla, si muoveva ogni volta che si pesava qualcosa, e in questo modo attirava l’attenzione di grandi e piccini.
Un entusiasmo mai scemato per il proprio lavoro, lo stesso del 1963 quando “due giovanissimi imprenditori quali Mauro Bonetti e Sergio Mangini decidono di avviare un’azienda di produzione e confezionamento dello zafferano andando a fare la cosiddetta ‘lotta al leader’ offrendo un prodotto di qualità superiore. Tutti all’epoca li considerarono dei folli”.
Il coraggio, la passione e la professionalità ebbero la meglio. Il boom economico sullo sfondo, la qualità del prodotto e il design del Leprotto – nato dalla matita del già noto bozzettista nonché fratello di uno dei due fondatori, Giancarlo Mangini – conquistano i consumatori.
Alla fine degli anni ’60 Sergio Mangini avvicina il Leprotto anche al mondo dello sport, contribuendo all’arrivo del baseball in Italia sponsorizza do la prima squadra italiana, maschile e femminile. Personalizza le divise con il logo del brand e sostiene il primo torneo di softball femminile a Parma nel 1977. A partire dagli anni ’70, Zafferano Leprotto approda nelle tv lombarde con il primo sport pubblicitario e negli anni ’80 è tra i primi a pensare l’inserimento di ricette sul retro della confezione, costantemente aggiornate e non dispendiose in termini di tempo e costo. Gol.
“Volevano creare un prodotto di qualità superiore ma che comunicasse anche allegria. Lo zafferano è magia: polvere rossa che, mescolata all’acqua, trasforma ogni piatto in qualcosa di sorprendente per gusto, profumo e colore. Non solo risotto allo zafferano ma tante altre ricette dall’antipasto al dolce. C’è un forte valore simbolico in tutto questo. Il binomio qualità/comunicazione è sempre stato forte in azienda”.
Il fatto di essere iscritto al Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico è un altro motivo di grande orgoglio, ci confida Paolo Daperno ma il primo di tutti è “non aver mai deluso i nostri consumatori e aver perseguito sempre una qualità senza compromessi”.
La chiave del nostro successo è avere “una dedizione totale al prodotto e al lavoro sia di approvvigionamento delle materie prime sia di produzione grazie al nostro laboratorio interno. Noi facciamo zafferano, zafferano, zafferano. Nient’altro”, conclude il dott. Daperno.
di Raffaela Mercurio
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