Caso Almasri, Nordio: “Un pasticcio dall’Aia”. E le opposizioni attaccano
Alla Camera e al Senato si sono tenute le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Le polemiche – e le parole grosse – non sono mancate
Caso Almasri, Nordio: “Un pasticcio dall’Aia”. E le opposizioni attaccano
Alla Camera e al Senato si sono tenute le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Le polemiche – e le parole grosse – non sono mancate
Caso Almasri, Nordio: “Un pasticcio dall’Aia”. E le opposizioni attaccano
Alla Camera e al Senato si sono tenute le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Le polemiche – e le parole grosse – non sono mancate
Alla Camera e al Senato si sono tenute le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Le polemiche – e le parole grosse – non sono mancate
Alla Camera e al Senato si sono tenute le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Le polemiche – e le parole grosse – non sono mancate.
Nordio parla di una comunicazione senza domanda di estradizione da parte di Interpol: “Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Osama Njeem Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 10 gennaio alle ore 9:30 con una notizia informale e l’arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12:37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione”. Inoltre, il ministro Nordio spiega di essere stato avvertito della situazione quando Almasri… era già stato arrestato: “Il 20 gennaio il procuratore della Corte d’appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio” sull’arresto di Almasri “al ministero della Giustizia alle 11:40. Alle 13:57 il nostro ambasciatore all’Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell’arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto”. E aggiunge: “Il ruolo del ministro non è solo di transito e di passacarte, è un ruolo politico: ho il potere e dovere di interloquire con altri organi dello Stato sulla richiesta della Cpi, sui dettagli e sulla coerenza delle conclusioni cui arriva la Corte. Coerenza che per noi manca assolutamente. L’atto è arrivato in lingua inglese senza traduzione e c’erano criticità sulla richiesta di appello. Si dava atto che il 2 ottobre 2024 l’accusa aveva richiesto un mandato di arresto per delitti contro l’umanità avvenuti a Mitiga e commessi a partire dal febbraio 2015, e c’erano incertezza assoluta sulla data dei delitti commessi: si oscillava dal 2011 al 2015, non è una cosa di poco conto”. Numerose le polemiche, in modo particolare, dopo che il ministro Nordio ha spiegato che il mandato d’arresto della Corte dell’Aja nei confronti di Almasri “è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l’immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d’appello” di Roma.
Dure le parole delle opposizioni.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “Vi abbiamo ascoltati e quel che dite è inaccettabile, ha parlato da avvocato difensore di un torturatore”. Schlein prosegue: “Giorgia Meloni ci ha abituati alla sua incoerenza, ma qua si tratta di sicurezza nazionale. Le domande a cui dovrete rispondere sono molto semplici: perché Nordio, che era stato informato dal giorno dell’arresto, non ha risposto alle richieste del procuratore generale? La vostra inerzia ha provocato la scarcerazione. Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo per tradurre delle pagine in inglese poi ha detto che le ha lette ma ha rinvenuto dei vizi. Bene ha ammesso che è stata una scelta politica”. Poi Schlein parla di un “atteggiamento da presidente del Coniglio” da parte della presidente del Consiglio Meloni: “Meloni ha mandato i suoi ministri in aula, un atteggiamento da presidente del coniglio, non del Consiglio. Doveva esserci lei qua, perché quello che hanno detto i ministri non è una risposta. Oggi vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è fumo negli occhi per coprire il merito della vostra scelta politica”.
Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte parla della “grande assente”, Meloni: “Oggi c’è la grande assenza della presidente Meloni, che scappa dal Parlamento e dai cittadini”, un atto di “viltà istituzionale. Lo so che ci sta guardando dietro qualche computer”, presidente Meloni, e quindi “mi rivolgo a lei. Non è venuta qui (a parlare di Almasri, ndr.), non si permetta di parlare davanti a qualche scendiletto!”.
Poi, l’attacco di Matteo Renzi: “Abbiamo ascoltato un ministro dell’Interno imbarazzato. Perché il capo delle forze dell’ordine che arrestano un pericoloso criminale si vede liberare quel criminale dal governo che rappresenta. Altro che ‘nullum est’ …Signor ministro: Almasri ha violentato dei bambini, ha torturato e ucciso delle persone e voi lo avete rimandato in Libia col volo di stato”. Renzi prosegue: “Con Meloni, pensavate di aver trovato la lady di ferro, ma avete trovato l’uomo di burro, forte coi deboli e debole coi forti. Se ci fosse stato un minimo di coraggio da parte della vile premier, ella sarebbe venuta qui e avrebbe detto che c’è un interesse nazionale di questo paese e si chiama Eni. Se Meloni avesse voluto difendere l’interesse nazionale lo avrebbe detto. Ma non lo fa, scarcera i torturatori di bambini”.
di Mario Catania
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