Sulla questione del Reddito di cittadinanza ha in parte ragione. Quando Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma ed esponente di Fratelli d’Italia, ricorda alla Banca d’Italia (ma vale per tutti i distratti) che il Reddito di cittadinanza in gran parte non cambia, ha ragione. È vero. Il fatto è che in campagna elettorale dissero che lo avrebbero cancellato. Poi, giunti al governo, pretendono di dirsi coerenti e di rimbrottare chi li accusa di cancellare. Il che genera confusione. Fatto è che quel reddito resta dov’è, almeno per ora.
Su un altro aspetto, invece, non solo ha totalmente torto, ma le spara pure grosse. Siccome erano state fatte critiche in tema di contante e pagamenti, Fazzolari dice: «Non mi sorprendono. Bankitalia è partecipata da banche private. La Bce, al contrario, ritiene che non si possa obbligare ad avere una moneta privata» perché riconosce solo l’euro. Ne deriva che:
1. Il sottosegretario non sa nulla dello statuto di Banca d’Italia e gli sfugge l’irrilevanza dei partecipanti;
2. Gli sfugge anche che la Bce è partecipata dalle Banche centrali, in cui sono presenti ininfluenti soci privati;
3. I pagamenti elettronici sono in euro, non in talleri, e non si tratta di obbligare a pagare in un modo o nell’altro ma di accettare pagamenti in euro, cartacei o digitali.
Nello sfondone c’è del promettente: s’appella all’istituzione europea per contrastare la Banca centrale della nostra Nazione. Ed è una notizia.
Di Gaia Cenol
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