Giovanni Toti resta ai domiciliari, rigettata l’istanza di revoca
Paola Faggioni, la giudice per le indagini preliminari, ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti resta ai domiciliari, rigettata l’istanza di revoca
Paola Faggioni, la giudice per le indagini preliminari, ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti resta ai domiciliari, rigettata l’istanza di revoca
Paola Faggioni, la giudice per le indagini preliminari, ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria
Paola Faggioni, la giudice per le indagini preliminari, ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti resta ai domiciliari. Lo ha deciso Paola Faggioni, la giudice per le indagini preliminari, che ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria. Istanza che era stata depositata il 10 giugno da Stefano Savi, l’avvocato di Toti, che ha chiesto la revoca della misura o, in subordine, una sua attenuazione.
Toti – lo ricordiamo – è stato arrestato lo scorso 7 maggio nell’ambito dell’inchiesta della procura genovese con le gravi accuse di corruzione, falso e voto di scambio.
Finché resta governatore, Toti potrebbe commettere reati dello stesso tipo. Secondo la giudice, infatti, “è evidente, anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, la permanenza del pericolo che l’indagato possa reiterare analoghe condotte in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025 (o di ulteriori eventuali competizioni elettorali) per le quali aveva, peraltro, già iniziato la relativa raccolta di fondi”. Queste le parole che si leggono nel provvedimento.
Inoltre, il gip considera il pericolo ancora più “concreto” se si considera che Toti “continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti”.
di Mario Catania
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