Ius Scholae, il cinema (all’aperto) dell’estate
È tutto un cinema, anche il dibattito in casa nostra sul cosiddetto Ius Scholae.
Ius Scholae, il cinema (all’aperto) dell’estate
È tutto un cinema, anche il dibattito in casa nostra sul cosiddetto Ius Scholae.
Ius Scholae, il cinema (all’aperto) dell’estate
È tutto un cinema, anche il dibattito in casa nostra sul cosiddetto Ius Scholae.
Ancora una volta, è tutto un cinema. Lo scrivevamo ieri, commentando la nascita del partito di Elon Musk negli Stati Uniti d’America. In un contesto completamente differente, è il medesimo pensiero che ci è sorto osservando il dibattito in casa nostra sul cosiddetto Ius Scholae.
Sarà una mania dell’estate, ma con il ritorno della bella stagione e del caldo, il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha riscoperto – proprio come 12 mesi fa – il fascino dialettico di una modifica al processo di concessione della cittadinanza italiana, con specifiche agevolazioni per i figli di immigrati.
Iscritti, per l’appunto, nelle nostre scuole.
Provvedimento che potrà non piacere a tutti (quale, in democrazia, piace a tutti?!), ma che ha l’indiscutibile pregio di affrontare un problema reale e sentito da migliaia di ragazzi nati o comunque cresciuti da noi, fra noi e con i nostri figli, ma costretti ad attendere anni e anni – troppo – per la certificazione di una realtà di fatto: essere italiani.
Per quanto insignificante, come avrete intuito chi scrive è favorevole a una concessione più rapida della cittadinanza nel caso di ragazzi che sono a tutti gli effetti italiani, parlano perfettamente l’italiano, non conoscono ‘casa’ diversa dall’Italia e – soprattutto – si sentono tali e non di rado difendono i nostri colori a livello sportivo o scolastico.
Bene, se Forza Italia avesse voglia di sparigliare su questo punto, potrebbe andare a cercarsi i voti in Parlamento. Contribuendo, oltretutto, a costringere le opposizioni a fare un po’ di politica che vada oltre il pacifismo facilone così in voga nei talk televisivi e qualche allarme periodico e ormai stanco sul rinascente autoritarismo.
Invece non si fa nulla, si litiga un po’ o si fa finta di litigare fra alleati, si pianta una bandierina mediatica per qualche giorno e poi avanti come se niente fosse. Quanto ai ragazzi di cui sopra, si mettano pure in fila ad attendere.
È tutto un cinema, come gran parte di questa politica troppo terrorizzata dall’ultimo sondaggio per pensare di poter anche solo pensare di fare qualcosa che meriti di essere ricordato.
di Fulvio Giuliani
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