L’inutile e sfiancante politica dei follower
Se la politica italiana e in special modo le minoranze avessero voglia e capacità di andare oltre le posizioni facili e redditizie nel breve, gli ultimi giorni avrebbero offerto alcune possibilità di impostare un dibattito più maturo sui grandi fatti geopolitici

L’inutile e sfiancante politica dei follower
Se la politica italiana e in special modo le minoranze avessero voglia e capacità di andare oltre le posizioni facili e redditizie nel breve, gli ultimi giorni avrebbero offerto alcune possibilità di impostare un dibattito più maturo sui grandi fatti geopolitici
L’inutile e sfiancante politica dei follower
Se la politica italiana e in special modo le minoranze avessero voglia e capacità di andare oltre le posizioni facili e redditizie nel breve, gli ultimi giorni avrebbero offerto alcune possibilità di impostare un dibattito più maturo sui grandi fatti geopolitici
Se la politica italiana e in special modo le minoranze avessero voglia e capacità di andare oltre le posizioni facili e redditizie nel breve, gli ultimi giorni avrebbero offerto alcune possibilità di impostare un dibattito più maturo sui grandi fatti geopolitici che definiranno presente e futuro di noi tutti.
Si dovrebbe conservare la capacità di scindere la propaganda dalla sostanza e, quindi, nessuna meraviglia per le dure critiche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei confronti delle scelte politiche alla base della missione umanitaria della Flotilla diretta alla Striscia di Gaza.
Eppure, lo stesso governo ha inviato non una ma due fregate per garantire la sicurezza dei nostri concittadini a bordo.
Politica, il dovere del governo di uno Stato democratico
Perché è il dovere del governo di uno Stato democratico: prima la sicurezza, poi discutiamo di quello che volete e critichiamo quello che ci pare.
Così come il ministro della difesa Crosetto ha chiarito il limite invalicabile di questa protezione: le acque territoriali di Israele. Ma e poi mai le nostre unità militari le varcheranno.
Far finta di non sapere, infatti, che questo costituirebbe un atto apertamente ostile è un po’ troppo anche per la pelosa ingenuità di una certa politica.
Nessuna sorpresa anche per i toni indignati utilizzati dalla Meloni nei confronti di quegli esponenti dell’opposizione che le hanno dato dell’”assassina” o l’hanno definita “complice” della tragedia nella Striscia.
Bisognerebbe riuscire a interpretare le aperture e i distinguo
Molto più utile, viceversa, risulterebbe riuscire a interpretare le aperture e i distinguo che non sono mancati nelle ultime quarantott’ore della presidente del Consiglio (e del ministro della Difesa).
Tanto per cominciare la dura condanna di quanto accaduto alla Flotilla, in premessa rispetto all’abisso ideologico fra le parti.
La prima apertura in assoluto, con tutte le note prudenze, al riconoscimento dello Stato di Palestina. Non oggi e neppure domani, ma compreso in un orizzonte politico.
Ancora, le parole dalla massima tribuna mondiale, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite: Giorgia Meloni su Israele ha usato parole dure come non mai. “Ferocia e brutalità delle forze armate di Israele”, ha detto.
Se si volesse andare oltre la sterile contrapposizione a uso social, si potrebbe impostare un dibattito acceso quanto si vuole ma mirato ad approdare a una soluzione quanto più possibile condivisa.
Nulla di questo accadrà, ne siamo consci. L’opposizione è dominata dallo sfibrante derby fra Elly Schlein e Giuseppe Conte, dal quale come potete immaginare dipenderanno i destini dell’umanità negli anni a venire.
La leader del Pd vede solo le critiche dure e ignora le parole pronunciate all’Onu.
Nella maggioranza, in troppi sono impegnati a cavalcare la tigre maga e l’impostazione dell’ultra destra americana che vede nella sinistra i padrini dei violenti e degli estremisti.
Posizioni buone per galvanizzare i follower di cui sopra e a riportare le pedine della nostra stanca politica alla casella del via.
di Fulvio Giuliani
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