L’opposizione che non c’è e si illude
Usa e Italia: l’opposizione si è schiacciata sulla magistratura e sulla polemica di una parte di quest’ultima contro il governo; che la maggioranza a sua volta segua schemi e bias arcinoti e inconcludenti non cambia il giudizio
L’opposizione che non c’è e si illude
Usa e Italia: l’opposizione si è schiacciata sulla magistratura e sulla polemica di una parte di quest’ultima contro il governo; che la maggioranza a sua volta segua schemi e bias arcinoti e inconcludenti non cambia il giudizio
L’opposizione che non c’è e si illude
Usa e Italia: l’opposizione si è schiacciata sulla magistratura e sulla polemica di una parte di quest’ultima contro il governo; che la maggioranza a sua volta segua schemi e bias arcinoti e inconcludenti non cambia il giudizio
Usa e Italia: l’opposizione si è schiacciata sulla magistratura e sulla polemica di una parte di quest’ultima contro il governo; che la maggioranza a sua volta segua schemi e bias arcinoti e inconcludenti non cambia il giudizio
Diciamo la verità: ci siamo già abbastanza annoiati a inseguire le quotidiane sparate di Donald Trump.
Oggi, dunque, vorremmo scrivere d’altro, proprio partendo dalla sensazione di essere diventati tutti più o meno inconsapevoli ingranaggi della macchina messa in piedi da The Donald.
Posto che non si può star dietro a ogni singola uscita, sentiamo già parlare di tribunali americani intasati (potrà andare solo peggio) da un diluvio di ricorsi contro l’infernale macchina degli ordini esecutivi.
Tribunali visti come un argine allo strapotere presidenziale, in qualche misura l’ultimo superstite. Detto che se così fosse sarebbe estremamente grave, perché cancellerebbe con un tratto di penna il Parlamento e l’intero sistema dei check and balance previsto dalla Costituzione, resta un problema politico di fondo: se l’opposizione a Trump la devono fare i giudici possiamo anche chiuderla qui.
Inutile ragionare di politica se l’unico schema in piedi è quello di individuare e scommettere su quali di loro – nel peculiare sistema americano che non fa nulla per ridurne la personalizzazione e la smania di protagonismo, anzi – si lanceranno in operazioni di carriera o quanto e quante volte si arriverà sino alla Corte suprema per stabilire o ricostituire i limiti del potere della Casa Bianca.
Si obietta che la presidenza Trump II (la vendetta) è appena cominciata e quattro anni sono molto lunghi, anche in ottica leadership alternativa. Solo che questo avrebbe senso e valore in una condizione quantomeno riconoscibile. In un mondo minato alla radice da un iperattivismo spasmodico e del tutto indifferente alle regole costituzionali, non si può reagire seguendo le strade consuete. Non si può sperare che i vecchi saggi del partito tirino fuori il coniglio dal cilindro, anche perché l’ultimo è venuto fuori mica troppo bene.
I Clinton e gli Obama hanno fatto il loro e scrive uno a cui manca la tensione morale del primo Barack Obama, al netto di tutti gli errori che pure sono stati umanamente commessi nei suoi due mandati. Se i Dem non hanno altro, se il massimo che riescono a proporre è l’assenza polemica al giuramento dell’ex First Lady Michelle allora Trump sul serio può temere solo i giudici.
Accennavamo a contesti radicalmente diversi fra Usa e Italia ma anche qui stiamo ricadendo in un grave errore già più volte commesso: l’opposizione si è schiacciata sulla magistratura e sulla polemica di una parte di quest’ultima contro il governo. Che la maggioranza a sua volta segua schemi e bias arcinoti e inconcludenti non cambia il giudizio.
Sui centri in Albania si aspettano i magistrati, sul caso (tutto politico) Almasri si aspettano i magistrati, si spera di azzoppare la presidente del Consiglio per via giudiziaria. Possibile che nessuno a sinistra e a destra del Pd nel campo dell’opposizione abbia riletto le cronache degli anni berlusconiani? Sul serio qualcuno crede di vincere le prossime elezioni così?
di Fulvio Giuliani
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