app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Politica Rai

L’eterna storia della Rai

Cambiano gli equilibri politici e i nuovi vincitori cambiano vertici e presenze nella televisione di Stato – la Rai – così come fecero i loro predecessori. Poi non cambia nulla
|

L’eterna storia della Rai

Cambiano gli equilibri politici e i nuovi vincitori cambiano vertici e presenze nella televisione di Stato – la Rai – così come fecero i loro predecessori. Poi non cambia nulla
|

L’eterna storia della Rai

Cambiano gli equilibri politici e i nuovi vincitori cambiano vertici e presenze nella televisione di Stato – la Rai – così come fecero i loro predecessori. Poi non cambia nulla
|
|
Cambiano gli equilibri politici e i nuovi vincitori cambiano vertici e presenze nella televisione di Stato – la Rai – così come fecero i loro predecessori. Poi non cambia nulla
Vabbè, è sempre la stessa storia: cambiano gli equilibri politici e i nuovi vincitori cambiano vertici e presenze nella televisione di Stato – la Rai – così come fecero i loro predecessori e come fecero loro stessi prima che i predecessori vincessero. Poi non cambia nulla. In questa roba, che sarebbe d’interesse pari a zero, se non fosse che ci tocca pagarla e che sarebbe bene smantellarla, anche perché i posti da lottizzare sono talmente tanti che i lottizzatori si trovano in difficoltà per mancanza di truppe, passando al riciclo dei transfughi, in questa roba ci sono alcune cose davvero curiose. Quella comica riguarda i comici, che per lo più sono classificati de sinistra, ma in realtà sono irridenti i politici in generale. Se la destra lottizzasse pensando alla costruzione del consenso per sé dovrebbe arruolare tutti i comici de sinistra, che fanno ridere di più di quei pochi che si dicono di destra, perché perculano i politici de sinistra. Prego rivedere i tormentoni che portarono male alla credibilità di Prodi o Rutelli, per non dire del sadismo verso D’Alema. Quella meno comica è che si agisce oggi come se la Rai fosse quella di Bernabei d’allora, dimostrando che a destra s’allocano quelli che meno hanno compreso il sovvertimento berlusconiano. I telegiornalisti che blandiscono i potenti sono tanti, ma piacciono soltanto alle rispettive tifoserie. Agli altri non gliene importa niente. Il che può misurarsi nei sempre più calanti indici d’ascolto.   di Sofia Cifarelli

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

G7 in diretta da Capri

19 Aprile 2024
Oggi si chiude il G7 Esteri, in corso da due giorni a Capri. L’analisi sulle questioni decisive …

Dal G7 di Capri, il racconto della seconda giornata

19 Aprile 2024
Il racconto del secondo giorno di G7 a Capri, due i punti chiave: sostenere lo scudo difensivo d…

Europei

19 Aprile 2024
Più che parlare di Mario Draghi, si dovrebbe parlare dei temi che lui discute. Ad oggi, totalmen…

Valditara: “La protesta alla Sapienza è sbagliata”. IL VIDEO

18 Aprile 2024
“La scienza e la ricerca sono libere e non sono sottomesse alla politica”, così il ministro dell…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI