Malora
Se descrivo l’avversario come nemico della civiltà, della fede, della libertà e omertoso con la violenza può darsi che mi senta furbo a raccogliere i consensi
Malora
Se descrivo l’avversario come nemico della civiltà, della fede, della libertà e omertoso con la violenza può darsi che mi senta furbo a raccogliere i consensi
Malora
Se descrivo l’avversario come nemico della civiltà, della fede, della libertà e omertoso con la violenza può darsi che mi senta furbo a raccogliere i consensi
Il copione che avevamo immaginato è stato rispettato e ciascuno s’è adoperato a prediligere ed esaltare i peggiori fra i propri avversari. Con l’eccezione del ministro degli Interni, s’è aperta la gara a chi riesce a condannare la violenza con maggiore violenza. Non contenti di quel che si può attingere alle brutture nazionali ci si è anche identificati con quelle americane, come se fossero la stessa cosa. Una condotta che porta alla malora. Quel copione apre uno squarcio, perché la democrazia si regge non soltanto sul riconoscimento della legittimità dell’avversario (che non commetta reati), ma sulla sua tutela ove venga battuto e sia ridotto in minoranza.
Il presupposto della delegittimazione dell’avversario, della pretesa di togliergli la parola o dimostrare che le sue stesse parole sono un crimine è il moralismo senza etica. Apposta detestammo il politicamente corretto – che non era l’educazione, ma la rieducazione del linguaggio – e per questo vediamo l’orrore del suo gemello: il politicamente scorretto. L’insufficienza culturale del conformismo di sinistra ha potuto regalare la difesa della libertà di parola alla destra che, abbracciando quell’insufficienza, pensa sia la libertà di offendere, dire il falso e aizzare. Taluni fanno fatica a vedere e cogliere la gemellare degenerazione, anche perché ne amarono una e ora pensano di compensare comprendendo – se non amando – l’altra.
Può darsi che il professor Luca Ricolfi abbia ragione e che l’assassino di Kirk sia un estremista di sinistra. Al momento è una deduzione data dalla natura del suo bersaglio. La famiglia dell’assassino si dice orgogliosamente di destra e Maga, il che potrebbe anche non significare niente, ma il fatto che l’assassinato considerasse i transessuali dei malati di mente e che l’assassino pare convivesse e fosse coinvolto con uno di essi potrebbe avere un peso maggiore. In una mente bacata, comunque, perché ad ammazzare uno e tornarsene a casa non si brilla per acume. In quanto a “Bella ciao”, è cadere in un classico conformismo di sinistra considerare di sinistra il movimento partigiano italiano, dove combatterono eroi di destra.
La citazione somiglia più all’influenza delle serie tv e dei videogiochi che a una qualche conoscenza di quella storia. Ora, senza andare al 2022 in cui uno voleva uccidere a martellate la democratica Nancy Pelosi, intanto colpendo il marito, si potrebbe ricordare che nell’aprile scorso Cody Balmer entra nella residenza di Josh Shapiro, governatore dello Stato – dove si trova con la moglie e i figli – e la incendia.
A metà giugno la deputata dello Stato del Minnesota Melissa Hortman e il marito Mark vengono uccisi a colpi di pistola e un altro parlamentare statale, il senatore John Hoffman, è ferito insieme alla moglie. L’assassino è un complottista, evangelico antiabortista. Che facciamo, la gara degli elenchi per vedere chi ne ha più di destra e chi di sinistra? Piuttosto: dopo la morte di Kirk il capo dell’Fbi, appena insediato, lo ha salutato dandogli l’appuntamento nel Walhalla. Dite che è un appassionato di Wagner o pensa che i saluti nazisti in cui si distinsero degli esponenti Maga richiedano l’intervento di Odino?
Noi, però, con questa roba non c’entriamo. Eppure ce la stiamo chiamando. Sembra quasi che non basti un Trump che soffia sulla guerra civile americana, abbisognandoci una guerra civile nelle democrazie occidentali. Ci si fermi, perché le parole sono fatti. E prima di evocare la stagione del terrorismo italiano la si studi: ci furono vocazioni criminali, ci furono infiltrati, ma ci furono quelli che – dalle Br ai Nar – ci credettero veramente, perché credevano alle parole dei capi di sinistra e destra e ne vedevano l’incoerenza e l’inazione, quindi si armarono.
Se descrivo l’avversario come nemico della civiltà, della fede, della libertà e omertoso con la violenza può darsi che mi senta furbo a raccogliere i consensi, ma poi c’è lo scemo che ci crede e spara, generando un altro scemo che mi viene a sparare. Tanto furbo non è.
Di Davide Giacalone
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