Musk fa litigare l’Italia
Il presunto accordo dal valore di un miliardo e mezzo di dollari che l’Italia si appresterebbe a siglare con SpaceX – società di Elon Musk – per la fornitura di una rete satellitare e la conseguente connettività ad alta velocità fa molto discutere
Musk fa litigare l’Italia
Il presunto accordo dal valore di un miliardo e mezzo di dollari che l’Italia si appresterebbe a siglare con SpaceX – società di Elon Musk – per la fornitura di una rete satellitare e la conseguente connettività ad alta velocità fa molto discutere
Musk fa litigare l’Italia
Il presunto accordo dal valore di un miliardo e mezzo di dollari che l’Italia si appresterebbe a siglare con SpaceX – società di Elon Musk – per la fornitura di una rete satellitare e la conseguente connettività ad alta velocità fa molto discutere
Il presunto accordo dal valore di un miliardo e mezzo di dollari che l’Italia si appresterebbe a siglare con SpaceX – società di Elon Musk – per la fornitura di una rete satellitare e la conseguente connettività ad alta velocità fa molto discutere
Così non va molto bene: un accordo dal grande valore economico, ma soprattutto dal notevolissimo impatto in termini di sistema e sicurezza del Paese, non può essere gestito attraverso indiscrezioni di stampa, smentite e controsmentite di uno dei diretti interessati.
Come avrete intuito, ci riferiamo al presunto accordo dal valore di un miliardo e mezzo di dollari, che l’Italia si appresterebbe a siglare con SpaceX – società di Elon Musk – per la fornitura di una rete satellitare e la conseguente connettività ad alta velocità. Allo stato dell’arte delle condizioni di sicurezza.
Sin qui, potrebbero dire in molti, quale sarebbe il problema?
Il problema è che non si può un giorno sottolineare l’importanza dell’integrazione europea, della sicurezza a livello di Unione, della necessità di collaborare con i nostri partner strategici in termini di difesa, sicurezza e contrasto alle molteplici e crescenti minacce comuni e poi rivolgersi a una struttura – per quanto nell’ambito delle nostre alleanze (questo è scontato) – ma pur sempre facente capo ad un uomo che non ha mai fatto mistero di non avere in nessun conto gli ideali propri dell’Unione europea e, a dirla tutta, campione mondiale di ingerenze che in bocca a chiunque altro verrebbero giudicate totalmente intollerabili. Chiedere al cancelliere tedesco Olaf Scholz per informazioni al riguardo. Altro che sovranisti…
Palazzo Chigi ieri ha fatto sapere che non c’è ancora alcuna firma (eccoci alla smentita), il che in tutta franchezza significa tutto e niente perché si può aver raggiunto l’accordo ed essere in attesa solo del closing. Nel qual caso la sostanza non cambierebbe.
Passano poche ore e ci ha pensato lo stesso Elon Musk a dirsi pronto a fornire all’Italia servizi all’avanguardia per un controvalore di un miliardo e mezzo di dollari (ed ecco la controsmentita), confermando anche nelle dimensioni economiche l’indiscrezione di Bloomberg di 24 ore prima.
Ne scriveremo ancora su La Ragione, perché questa è una faccenda molto seria che non ha nulla a che vedere con simpatie o antipatie personali.
Attiene a un quadro strategico del Paese che non è competenza esclusiva di alcuna parte politica.
Concetto lunare, quest’ultimo, in una Nazione abituata alla falsa idea che ciascun protagonista dell’agone politico abbia la personalissima ricetta magica della sicurezza e dello sviluppo. Sarebbe finalmente l’ora di abituarsi all’idea che ci sono valori e interessi superiori a tutto e tutti e non negoziabili con nessuno.
di Fulvio Giuliani
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