Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina

Il patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina non serve a difendere solo la terra dei girasoli. È la nostra stessa libertà che va protetta, con le armi, dai piani di Vladimir Putin
|

Patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina

Il patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina non serve a difendere solo la terra dei girasoli. È la nostra stessa libertà che va protetta, con le armi, dai piani di Vladimir Putin
|

Patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina

Il patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina non serve a difendere solo la terra dei girasoli. È la nostra stessa libertà che va protetta, con le armi, dai piani di Vladimir Putin
|
|
Il patto Europa-Nato per dare più armi all’Ucraina non serve a difendere solo la terra dei girasoli. È la nostra stessa libertà che va protetta, con le armi, dai piani di Vladimir Putin
Quando Putin, confidando in una guerra lampo che non c’è stata, ha provato a mettere le mani sull’Ucraina, in molti dalle nostre parti hanno girato la faccia dall’altra parte o si sono addirittura mostrati benevoli nei confronti dello zar. Come a dire: accada quel che accada, tanto non è affar nostro. Ecco perché è non solo benvenuto ma sacrosanto il patto Europa-Nato (e Usa) con cui si è deciso di dare “più armi all’Ucraina”: la difesa dell’Europa e del democratico mondo occidentale inizia proprio a Kiev. C’è stato un tempo – i più giovani non ne hanno memoria ma lo studio della storia contemporanea aiuta a rendersi conto da dove veniamo e cosa siamo – in cui l’Europa era costellata a Est dai cosiddetti Paesi satelliti che rientravano nell’area di influenza del comunismo sovietico. Putin, che da quel mondo viene, null’altro ha tentato di fare che far rinascere una Russia imperialistica a danno dell’Europa dell’Est e dividendo l’Europa centrale. I suoi palesi obiettivi erano due: allargare i confini russi e respingere lo spirito liberale delle capitali europee e atlantiche. La sua manovra non è andata in porto proprio perché l’Europa non solo non si è divisa ma ha capito che la difesa comune degli Stati d’Europa e degli Stati Uniti d’America oggi consiste nel non riproporre fuori dalla Guerra fredda la geografia politica del secondo Novecento. La storia dell’invasione dell’Ucraina da parte dei carri armati russi e la fiera risposta di Kiev e del mondo libero ci insegna molte cose, ma vale la pena metterne in rilievo almeno due. La prima riguarda il rapporto tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America. C’è tutta una contabilità su chi abbia dato più armi e su chi abbia tirato fuori più soldi e – non c’è dubbio – sono cose che contano. Il caso inglese, ad esempio, è molto significativo: Londra da sola ha finanziato la difesa dell’Ucraina con 4,1 miliardi. Tuttavia, il primo punto fondamentale è quello politico: l’unione del mondo occidentale che mette insieme Washington, Londra, Parigi, Berlino, Roma, Madrid. È il mondo occidentale o atlantico in cui le due sponde dell’Oceano Atlantico sono legate da un medesimo destino che è iscritto nella stessa genesi della “democrazia in America” – tanto per evocare lo spirito di Tocqueville – dalla cultura illuminata europea, prim’ancora che illuministica. La separazione del mondo atlantico non conviene a nessuno e le questioni economiche e commerciali – ecco il punto da mettere in rilievo – sono secondarie rispetto a quelle etico-politiche e anche quando prevalgono è bene rendersi conto che hanno la loro migliore definizione sempre nell’ambito del comune mondo d’Occidente. Che nel patto Europa-Nato vi sia un’egemonia degli Stati Uniti è un elemento non di svalutazione dell’unione ma di garanzia di coesione. C’è poi un secondo elemento: le armi. La retorica pacifista trasforma le armi e la necessità di armare Kiev nella causa della guerra mentre sul fronte occidentale armi e armamenti rappresentano l’esatto contrario: difesa di pace e libertà. Anche qui è bene essere chiari: non c’è un popolo libero senza esercito. L’esistenza delle forze armate è condizione per essere liberi e pacifici. La libertà della democrazia italiana, dal secondo dopoguerra in poi, è dipesa – lo si voglia o no – dalla collocazione occidentale dell’Italia e dall’esistenza dell’esercito americano. “Più armi all’Ucraina” significa difesa della sicurezza e della pace in Europa e più siamo consapevoli che la pace non è un pasto gratuito più siamo onesti con noi stessi. Tutto si riassume in una formula: l’Ucraina è europea. Di Giancristiano Desiderio

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Politica da piagnoni

31 Maggio 2024
Il linguaggio comune della politica è quello della lamentazione: un folto manipolo di piagnoni c…

Alessandro Preziosi legge l’ultimo discorso di Matteotti: è standing ovation

30 Maggio 2024
Nella giornata di celebrazione dei cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti, Alessandro Prezi…

Accavallarsi, la separazione delle carriere

30 Maggio 2024
La separazione delle carriere, fra procuratori (addetti alle indagini e all’accusa) e giudici (a…

La rana e lo scorpione

30 Maggio 2024
Giorgia Meloni non è riuscita a resistere alla tentazione di tramutarsi in scorpione pungendo il…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI

Exit mobile version