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Pontida, Salvini su Open Arms: “In carcere a testa alta”. Orban: “Salvini un eroe”

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La Lega radunata a Pontida per la 36esima edizione della kermesse principale del partito guidato da Matteo Salvini

Pontida

La Lega radunata a Pontida per la 36esima edizione della kermesse principale del partito guidato da Matteo Salvini. Dal palco le prime parole del leader leghista sono sulla manovra: “Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai, il nostro obiettivo è abbassare le tasse alle partite Iva e aumentare gli stipendi ai lavoratori”, afferma Salvini, che invece sul tema della cittadinanza chiosa: “La ricetta non è regalare cittadinanze, ma ringraziare chi è arrivato da lontano, ed è integrato, ma la priorità è revocare cittadinanza a chi delinque. La cittadinanza è il secondo mazzo di chiavi di casa, se spacci, stupri o uccidi, via la cittadinanza e torna al tuo paese”. 

Altro tema quello dell’autonomia differenziata che “dopo 30 anni è legge dello stato, indietro non si torna. E’ il futuro, è merito, efficienza”. “Gli unici che hanno paura dell’autonomia sono i politici incapaci di sinistra che rubano fiducia e voti da 50 anni”, ha aggiunto, dopo aver ricordato invece Bossi e Maroni.

Salvini ha poi definito “l’estremismo islamico il cancro della Terra nel 2024 e dobbiamo fare di tutto per estirparlo”. “Per la sinistra qui ci sono i cattivi ragazzi, gli estremisti, ma abbiamo parlato di futuro, di giovani, famiglia, contro l’estremismo che guarda solo al denaro”, ha aggiunto.

Sul governo, ha ribadito che è compatto, è un esecutivo fatto di “amici prima ancora che di alleati”. “Ogni tanto discutiamo, come ogni famiglia, ma poi si trova sempre la soluzione”.

Infine la vicenda Open Arms. “In quel tribunale, se un giudice approvasse la condanna, in terzo grado finisci, in prigione. Anche se la giustizia deciderà questo, io varcherei il carcere a testa alta, processano una persona che ha fatto il suo dovere, non possono fermare un popolo, non possono fermare la santa alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida”, conclude Salvini.

Tra i grandi protagonisti del raduno il premier ungherese, Viktor Orban, che dopo un abbraccio con Matteo Salvini, tra gli applausi, ha definito il leader della Lega “un eroe in Ungheria che ha difeso i confini e le case degli italiani. Anzi ha difeso pure l’Europa, meriterebbe una onorificenza e non un processo. Contro Salvini è in corso una vergogna, della sinistra, lui è un patriota europeo”.

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