Servizi, non sgravi fiscali
Nessuno vuole sottostimare la portata degli interventi fiscali tesi a sostenere le famiglie italiane. Tantomeno quelle con figli
Servizi, non sgravi fiscali
Nessuno vuole sottostimare la portata degli interventi fiscali tesi a sostenere le famiglie italiane. Tantomeno quelle con figli
Servizi, non sgravi fiscali
Nessuno vuole sottostimare la portata degli interventi fiscali tesi a sostenere le famiglie italiane. Tantomeno quelle con figli
Nessuno vuole sottostimare la portata degli interventi fiscali tesi a sostenere le famiglie italiane. Tantomeno quelle con figli
Nessuno vuole sottostimare la portata degli interventi fiscali tesi a sostenere le famiglie italiane. Tantomeno quelle con figli. Premessa necessaria, per non finire nel consueto tritacarne politico-polemico a base di tifosi dell’una o dell’altra parte. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del resto, è stato estremamente onesto, sottolineando come non sia lecito attendersi miracoli.
Un bagno di realismo che ci trova d’accordo ma che in quanto tale spinge a parlare di eventuali sgravi “a favore della maternità” per quello che sono: sostegni a favore delle famiglie già con figli. Perché se si volesse pensare a questo tipo di iniziative nell’ottica di un’incidenza anche minima sulla curva di natalità andrebbero ovviamente varate come strutturali. Cioè permanenti.
La domanda retorica da porsi resta sempre la stessa: qualcuno crede che una coppia possa decidere di fare o non fare figli in base agli sgravi fiscali?
Detto che dobbiamo tutti augurarci che la risposta sia comunque un secco No, il tema della glaciazione demografica viene cavalcato con i soliti riferimenti alla necessità di “aiutare le famiglie”. Come? Non certo con sgravi di questa natura.
Piaccia o non piaccia, la scelta di far figli è oggi vissuta anche come un calcolo. Possiamo mostrarci colpiti negativamente, ma sta di fatto che il mondo e le persone sono cambiati ed è alle persone di oggi che dobbiamo saper dare delle risposte.
Donne e uomini per cui crescere un figlio è anche una questione puramente economica e di “fatica” pratica e organizzativa, frutto della somma dei tanti piccoli impegni e doveri che maternità e paternità comportano. È nei servizi offerti alle famiglie, dunque, che uno stato moderno si gioca buona parte della sua credibilità in materia. Uno sgravio fiscale di cento o duecento euro non infastidisce nessuno ma di sicuro non ha il minimo rilievo in una scelta di vita.
Sapere di poter contare su una scuola a tempo pieno stabile e funzionante, su una rete di attività sportive accessibile e a costi non riservati solo ai più abbienti, su attività extra scolastiche sino all’estate inoltrata e non proibitive e su un sistema di trasporti dedicato a bambini e ragazzi sicuro ed efficiente è il mondo che milioni di mamme e papà italiani sognano. Ancora, un’intelligente applicazione dell’esperienza che la pandemia ha imposto a noi tutti nel mondo del lavoro, trovando un’applicazione funzionale della flessibilità che sappia tutelare la produttività – in cui siamo drammaticamente indietro a livello europeo – con il work life balance, in particolar modo femminile.
A tal proposito, tutte le statistiche confermano che spingere le donne a restare a casa non aiuta a far figli e che si fanno più figli nei Paesi in cui le donne lavorano di più. In un contesto equilibrato da quella galassia di servizi a cui facevamo riferimento.
di Fulvio Giuliani
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