10 anni dopo e 31 mila morti in più
10 anni dopo e 31 mila morti in più
10 anni dopo e 31 mila morti in più
Sono passati 10 anni dal disastroso naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa in cui persero la vita oltre 360 persone. La maggior parte dei migranti iniziò il viaggio dalla Libia, punto di partenza comune per coloro che cercavano di raggiungere l’Europa. I passeggeri erano radunati a bordo di un’imbarcazione di piccole dimensioni; si stima che ci fossero più di 500 persone.
La barca si trovava a mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono e l’assistente del capitano decise di agitare uno straccio infuocato per produrre fumo nella speranza di attirare l’attenzione delle navi di passaggio. Da lì scaturì un incendio che si diffuse rapidamente, creando il panico tra i passeggeri che, nel tentativo di sfuggire dalle fiamme, si riversarono su un solo lato dell’imbarcazione causandone il ribaltamento. Alle sette del mattino di quel 3 ottobre di dieci anni fa alcune imbarcazioni notarono i naufraghi e diedero l’allarme caricando i superstiti a bordo. Successivamente alcune testimonianze confermarono che la Guardia costiera impiegò quasi un’ora per raggiungere il luogo del naufragio. Con oltre 360 morti, questo è uno dei peggiori naufragi avvenuti nel Mar Mediterraneo: uomini, donne e bambini in cerca di una vita migliore che trovarono invece una morte tragica in mare.
Un evento che scosse profondamente l’opinione pubblica e spinse l’Italia e l’UE ad aumentare gli sforzi per prevenire tragedie simili. Purtroppo invece 10 anni dopo non solo il tema dell’immigrazione clandestina e delle ONG è ancora di strettissima attualità ma ha visto il numero di morti in mare superare il dato tragico di 31.000 persone. Non numeri ma persone. Tra le ultime ricordiamo le 72 vittime di Cutro del 26 febbraio scorso, quando un peschereccio partito da Smirne (Turchia) finì contro uno scoglio a causa del tempo avverso.
Proprio in occasione del decimo anniversario dalla tragedia di Lampedusa, presso il Memoriale della Shoah a Milano, è stata allestita la mostra “La memoria degli oggetti”, visitabile sino al 31 ottobre 2023. L’esposizione rivive, attraverso oggetti, fotografie inedite e testimonianze, la prima grande tragedia del Mediterraneo, per dare dignità e valore alla vita e costruire una memoria condivisa. Nella gallery alcuni degli effetti personali restituiti dal mare.
di Eleonora Di BenedettoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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