A Trento ora i turisti cercano gli orsi. Scattano le multe
Il caso di Jj4 non ha insegnato nulla. A Trento, orde di turisti ammassati per immortalare foto e video di orsi
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A Trento ora i turisti cercano gli orsi. Scattano le multe
Il caso di Jj4 non ha insegnato nulla. A Trento, orde di turisti ammassati per immortalare foto e video di orsi
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A Trento ora i turisti cercano gli orsi. Scattano le multe
Il caso di Jj4 non ha insegnato nulla. A Trento, orde di turisti ammassati per immortalare foto e video di orsi
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Il caso di Jj4 non ha insegnato nulla. A Trento, orde di turisti ammassati per immortalare foto e video di orsi
Di fronte all’eccesso di turisti-curiosi che si sono ammassati alle porte di Borgo D’Anaunia, dove qualche giorno fa era stato segnalato un avvistamento di orsi, il sindaco della città, Daniel Graziadei, ha deciso di risolvere il problema (giustamente) multando gli imprudenti che giocano con madre natura. A nulla sono valsi i cartelli posti su una pista ciclabile per allontanare le persone, dopo le numerose segnalazioni da parte del corpo forestale. I visitatori hanno continuato ad arrivare con le loro auto direttamente sulla pista e il sindaco si è visto obbligato a far scattare le contravvenzioni.
Colpisce che questo episodio avvenga nella stessa Regione dove pochi giorni fa ha perso la vita Andrea Papi, aggredito da un orso in val di Sole. I genitori del ragazzo, forse gli unici a saper dimostrare lucidità sulla vicenda, hanno espresso chiaramente la loro indignazione in merito alla decisione del Tar di Trento di abbattere l’orsa Jj4: “La vendetta non ci interessa, uccidere l’animale non è giustizia. La vera responsabilità è delle istituzioni”, hanno dichiarato.
Alla condanna del Tar non è mancata la risposta civile. Proprio questa mattina, l’Oipa di Trento ha protestato contro la decisione dell’abbattimento dell’orsa Jj4 davanti alla sede della provincia, in piazza Dante. Proponendo, inoltre, una bozza di legge (presentata da Marco Ianes e che prevederebbe un investimento di 33 milioni di euro), per regolamentare la vita socio-economica del territorio in rapporto con la fauna selvatica e i grandi carnivori. Un’altra manifestazione organizzata dall’”Assemblea antispecista”, inoltre, è prevista proprio questa domenica, per protestare per Jj4 e altri orsi che potrebbero condividere (purtroppo) il suo stesso destino: Johnny, MJ5 e M62.
Ma le proteste non si sono fermate solo in piazza. Tantissimi italiani, infatti, hanno deciso di dimostrare il proprio dissenso annullando le loro vacanze nella regione trentina, almeno finché non vi sarà la certezza che nessun orso verrà ucciso e la politica non si impegnerà nell’educazione di residenti e turisti. Una mossa che ha scatenato l’allarme di Confesercenti, che chiede di rafforzare la promozione del territorio per compensare ricadute negative sul brand Trentino e la sua reputazione in vista della stagione estiva. Tanto che nei prossimi giorni è previsto persino un incontro per lanciare un progetto di comunicazione per rafforzare la promozione del territorio. Ora, considerando tutte le diverse reazioni che ha suscitato la tragica vicenda del giovane Andrea Papi, com’è possibile che il sindaco di Borgo D’Anaunia sia stato costretto a multare per salvaguardare la sicurezza pubblica? Possibile che sia necessaria una contravvenzione per evitare che le persone mettano in pericolo la propria vita e quella degli animali?
Curioso come da un lato le associazioni di categoria lamentino danni di immagine che tengono lontani i turisti, mentre dall’altro il sindaco sia costretto a ricorrere a misure sanzionatorie per tenerli lontani. Un’altra delle tante contraddizioni nate da questa triste vicenda.
Di Claudia Burgio
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