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Il biliardino come i videopoker

Un decreto dell’Agenzia delle dogane equipara il calcio balilla ai flipper e ai videopoker, per la teorica possibilità di mettere in palio dei soldi. Una norma condivisibile nello spirito, assurda nella pratica.

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Il biliardino come i videopoker

Un decreto dell’Agenzia delle dogane equipara il calcio balilla ai flipper e ai videopoker, per la teorica possibilità di mettere in palio dei soldi. Una norma condivisibile nello spirito, assurda nella pratica.

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Il biliardino come i videopoker

Un decreto dell’Agenzia delle dogane equipara il calcio balilla ai flipper e ai videopoker, per la teorica possibilità di mettere in palio dei soldi. Una norma condivisibile nello spirito, assurda nella pratica.

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Un decreto dell’Agenzia delle dogane equipara il calcio balilla ai flipper e ai videopoker, per la teorica possibilità di mettere in palio dei soldi. Una norma condivisibile nello spirito, assurda nella pratica.

Le magie (o gli incubi) della burocrazia all’italiana: con l’entrata in vigore di un decreto dell’Agenzia delle dogane di maggio che equipara – udite, udite – il calcio balilla ai flipper e ai videopoker (!), questi due simboli senza tempo del divertimento in compagnia all’italiana rischiano di sparire dai bar e dalle spiagge del nostro Paese. L’inghippo, che ha già provocato verbali sui litorali pugliesi e spinto alcuni gestori toscani a metter via in tutta fretta flipper e biliardini, è determinato dalla teorica possibilità di mettere in palio soldi, anche giocando a calcio balilla fra un bagno e una bibita.

Il decreto stabilisce, infatti, che tutte le «apparecchiature per il gioco installate in locali pubblici (anche quelli che non prevedono vincite in denaro) devono essere provvisti di un ‘nulla osta’ e di un certificato identificativo». Come noto, il diavolo si annida nei dettagli: spetta al «gestore dell’apparecchio» chiedere il ‘nulla osta’, anche per flipper e biliardini espressamente indicati. Nel caso di bar o spiagge, ai gestori dei medesimi.

Se lo spirito della norma è chiaro e condivisibile – porre un freno al dilagare di forme di gioco d’azzardo non autorizzate e particolarmente insidiose per i più giovani e i più anziani – nella pratica una simile norma ha un che di assurdo, equiparando calcio balilla e flipper a strumenti pensati esclusivamente per estorcere denaro al prossimo. Che nessuno ci abbia pensato all’Agenzia delle dogane è singolare, sarebbe intollerabile non porvi rimedio.

Di Marco Sallustro

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